Oggi è il giorno della sperimentazione del mercato nella Zona Artigianale, che potrebbe preludere allo spostamento in quel quartiere della Fiera dei Santi Medici.
L’ipotesi, come sempre, ha spaccato in due la città, anche se molti hanno colto l’aspetto positivo dell’iniziativa. Che, peraltro, andrebbe a corroborare ulteriormente la destinazione d’uso di quella parte di città al di là della Stazione Bari Nord.
Insomma, sarebbe l’inizio di una piccola grande rivoluzione sì logistica, ma soprattutto culturale.
Tuttavia, sono emersi alcuni aspetti negativi, che andrebbero valutati proprio in considerazione dei risvolti futuri.
Vincenzo Marrone, imprenditore che gestisce un’azienda insistente su via Lazzati, ha esaminato con dovizia di particolari i risvolti della decisione che non appaiono felici.
Leggiamo.
“Anche se lodevole è l’iniziativa, mostra già delle criticità da noi rappresentate a chi studia la viabilità, i parcheggi e la sicurezza connessa, che pare si sia già deciso di ignorare:
1) chi volesse arrivare in macchina dal sottopasso, troverebbe immediatamente occupata via Lazzati senza possibilità di parcheggiarvi;
2) con tante strade della zona artigianale si è deciso di chiudere proprio quella (via Lazzati) in cui sono presenti le uniche due aziende aperte anche di domenica e cioè i due distributori di carburanti in uno dei quali transitano oltre un migliaio di cittadini interessati anche al lavaggio della loro auto;
3) qualcuno ha dimenticato che nel distributore denominato VIAVAI Center ora a marchio Dill’s transitano e sostano i mezzi pubblici per il trasporto cittadino anche verso le frazioni che avranno difficoltà ad uscire e prestare il servizio pubblico;
4) parliamo di una attività di servizio pubblico per i cittadini senza dimenticare le ambulanze ed i mezzi di polizia e carabinieri che solitamente fanno rifornimento di carburante all’occorrenza anche di domenica;
5) sarà pregiudicato soprattutto il lavoro dell’autolavaggio, abbastanza consistente di domenica, ma questo pare importi poco a qualcuno, anche se trattasi di giornate lavorative perse anche per i dipendenti (il VIAVAICENTER occupa dodici lavoratori).
Come al solito nell’amministrazione della cosa pubblica in questa città non si ritiene utile concertare con i cittadini e/o le aziende interessate da un provvedimento, soprattutto se sperimentale, abbiamo dovuto intuire quello che sta per accadere grazie all’operaio addetto alla individuazione dei posti delle bancarelle con la vernice sull’asfalto.
GRAZIE a chi di dovere per la considerazione di chi ha creato un’attività ex novo fra mille difficoltà e che grazie al lavoro di dodici validi collaboratori contribuisce a fornire un servizio pubblico che pare sia pure gradito, visti i risultati ottenuti in solo tre anni di apertura“.