50 anni fa, il 10 ottobre 1973, a Bari fu eseguito il primo trapianto di rene (da donatore vivente) nell’Italia meridionale, segnando una tappa importante per lo sviluppo della medicina dei trapianti e della cultura della donazione di organi al Sud.
Quella storica data sarà ricordata sabato 14 ottobre a Bitonto (alle ore 17.30 nella Sala degli Specchi a Palazzo di Città) con il simposio “La cultura della donazione di organi a cinquant’anni dal primo trapianto di rene nell’Italia Meridionale”, al quale parteciperanno quali relatori il prof. Francesco Paolo Selvaggi, emerito di Urologia presso l’Università degli Studi di Bari, il prof. Loreto Gesualdo, ordinario di Nefrologia presso l’Università degli Studi di Bari e coordinatore del Centro Regionale Trapianti, il prof. Giuseppe Carrieri, ordinario di Urologia presso l’Università degli Studi di Foggia, il comm. Vito Scarola, vicepresidente nazionale dell’AIDO (Associazione italiana donatori d’organo) e la prof. Santa Fizzarotti Selvaggi, vicepresidente nazionale dell’Associazione Crocerossine d’Italia Onlus.
L’incontro, moderato dal giornalista scientifico Nicola Simonetti e introdotto dai saluti istituzionali del sindaco di Bitonto, Francesco Paolo Ricci, del presidente dell’Ordine nazionale dei Medici, Filippo Anelli, e delle rappresentanti della sezione barese dell’Associazione Crocerossine d’Italia Onlus, Grazia Andidero e Domenica Girasoli, sarà l’occasione per celebrare una pietra miliare nella storia della medicina dei trapianti meridionale e italiana, sottolineare l’importanza della donazione di organi e promuovere la cultura della solidarietà e della condivisione.
Durante la serata celebrativa, organizzata su iniziativa dell’Amministrazione comunale in collaborazione con AIDO e Crocerossine d’Italia Onlus, il sindaco Ricci consegnerà al prof. Selvaggi, protagonista nel 1973 dello storico trapianto di rene, la medaglia d’oro con il sigillo del Comune di Bitonto, quale solenne segno di riconoscimento della città natale per i suoi indiscussi meriti scientifici, professionali e umani.