La bitontina Anna Rosa Tarantino, la sarta 84enne uccisa per sbaglio il 30 dicembre 2017 durante uno scontro a fuoco tra clan rivali, il barese Michele Fazio, e ancora Renata Forte, Francesco Montrone, Rocco Dicillo e la giovanissima Antonella Lopez. Sono queste alcune delle persone che le scolaresche di Bitonto hanno voluto “adottare” e ricordare in occasione della trentesima Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti di mafia. Vite spezzate ingiustamente a cui gli studenti hanno voluto dare un volto, disegnato sui cartelloni, e una voce, la loro, per raccontare la loro storia finita troppo presto. Cancellata dalla criminalità che ancora serpeggia persino nelle strade battute dal corteo di ieri mattina, ma contro cui bisogna combattere ogni giorno.
“Il vento della memoria semina giustizia” hanno urlato gli oltre seicento alunni delle scuole di ogni ordine e grado della città, durante la Marcia della Legalità.
Partendo da piazza Caduti del Terrorismo, dove una lapide eterna il ricordo di Anna Rosa Tarantino, i ragazzi hanno percorso vicoli, piazze del centro storico e corso Vittorio Emanuele, sino a giungere in villa comunale, dove, grazie ad un videocollegamento con la delegazione bitontina sul posto, hanno potuto virtualmente partecipare alla manifestazione organizzata da Libera contro le Mafie e Avviso Pubblico a Trapani.
A marciare al fianco dei giovanissimi, che hanno voluto lanciare un messaggio di legalità anche attraverso esibizioni artistiche, ci sono stati pure i rappresentanti delle associazioni cittadine, istituzioni e forze dell’ordine, commossi per la partecipazione così numerosa e attiva.
“La presenza di tanti ragazzi è un grande segnale – ha sottolineato il prefetto di Bari Francesco Russo, accorso in città per manifestare la vicinanza delle istituzioni -. È importante che sia fatta memoria delle vittime innocenti di mafia e che la memoria sia viva, perché i ragazzi capiscano come sia negativa la strada della criminalità”.
“Il passato brutto funga da monito per le nuove generazioni” l’augurio anche del questore Massimo Gambino, che ha ribadito l’importanza di iniziative come quella bitontina, che permettono di diffondere i principi della legalità.
“L’educazione a questo sentimento rappresenta uno dei pilastri su cui fondare la prevenzione e il contrasto a comportamenti delittuosi” le parole della maggiore Giovanna Bosso, a capo del comando di Modugno-Bitonto, impegnato con progetti scolastici a “diffondere la cultura della legalità tra i giovani per lo sviluppo della cittadinanza attiva”.
“Bitonto ha voluto dare un segnale concreto – il commento del sindaco Francesco Paolo Ricci -. Abbiamo voluto ricordare le vittime innocenti di mafia per instillare il senso di responsabilità, che ciascuno di noi deve avere quotidianamente”.
Obiettivo perseguito anche dal presidio cittadino di Libera, inaugurato a Bitonto il 18 dicembre scorso.
“Stiamo puntando sulla sensibilizzazione e sulla promozione di valori come la democrazia, la solidarietà e la legalità – ha affermato la presidente Annalisa Noviello -. Oggi la presenza di tante scuole e di tanti giovani ci inorgoglisce”.
In marcia anche i familiari della vittima di mafia Anna Rosa Tarantino.
“Siete tutti figli di zia Annina – sono state le parole che il nipote della sartina ha voluto rivolgere ai partecipanti -. Lei sarà sicuramente contenta del vostro impegno e del vostro ricordo”.