DI DAMIANO MAGGIO, SOCIOLOGO
La sfida per i cittadini di Bitonto sembra, oggi, quella di trovare l’armonia nel apparente disordine, di scoprire la saggezza nascosta nelle decisioni apparentemente illogiche. Come insegna lo zen, la vera comprensione spesso arriva quando si smette di cercare risposte e si inizia ad abbracciare le domande.
Se vogliamo, l’apparente disordine amministrativo della Città potrebbe essere visto non come un problema da risolvere, ma come un kōan da contemplare.
Le decisioni del comune appaiono come enigmatici paradossi che sfidano la logica convenzionale. I cittadini, come monaci in meditazione, si trovano a contemplare il significato nascosto dietro atti amministrativi apparentemente contraddittori.
Il piano del traffico nel centro città per le linee extraurbane, modificato improvvisamente, ricorda l’insegnamento zen del “non attaccamento”. I residenti fruitori, colti di sorpresa, sono invitati a praticare l’arte del lasciar andare, adattandosi al flusso mutevole della realtà urbana.
Progetti annunciati e rimandati sono come rocce disposte sulla sabbia, la cui disposizione apparentemente casuale nasconde un ordine più profondo, visibile solo a chi sa guardare oltre l’apparenza.
Gli eventi culturali, nella loro frammentarietà, ricordano gli haiku: brevi, intensi momenti di bellezza che appaiono e scompaiono, lasciando al cittadino-poeta il compito di cogliere l’essenza effimera della vita culturale della città.
La partecipazione in calo alle assemblee pubbliche richiama il concetto zen di “vuoto”. In questo spazio apparentemente deserto, si cela il potenziale per nuove forme di engagement civico, attendendo solo di essere scoperte.
In questa danza di yin e yang tra amministrazione e cittadini, si cela forse la via per una governance più illuminata. Il cammino verso una Bitonto più armoniosa e partecipativa potrebbe non essere lineare, ma tortuoso come un sentiero di montagna e la confusione attuale potrebbe essere il seme da cui germoglierà una nuova consapevolezza civica. Nell’accettazione di questa realtà paradossale potrebbe nascere una nuova forma di cittadinanza attiva, consapevole e illuminata
Forse, per i cittadini di Bitonto, la vera sfida è trovare la straordinarietà nell’ordinaria gestione della città.
Namaste