Con sentenza del 16 luglio, la Corte d’appello di Bari, confermando il giudizio arbitrale celebrato nel 2015, ha considerato legittimo l’operato del Comune di Bitonto (difeso in giudizio dall’avv. Giuliana Michela Cartanese) in materia di affidamento di servizi pubblici alla società mista Azienda Servizi Vari SpA (partecipata dal Comune e da Puglia Multiservizi Srl). Il socio privato, infatti, aveva chiamato in giudizio il Comune di Bitonto ritenendo di aver subito un ingiusto notevole danno economico dalla decisione di non procedere all’affidamento diretto all’ASV di ulteriori servizi pubblici, come previsto nel piano industriale.
Secondo la Corte d’Appello di Bari, invece, il Comune si è pienamente attenuto alle disposizioni normative in materia, nonché alle prescrizioni dell’ANAC, l’Autorità nazionale anticorruzione a cui compete la vigilanza sui contratti pubblici, ritenendo, pertanto, infondata la domanda avanzata dal socio privato dell’ASV, che lamentava danni per 5 milioni di euro per la mancata assegnazione alla società di ulteriori affidamenti diretti secondo le aspettative di implementazione del piano industriale.
Condividendo la linea interpretativa degli arbitri espressa negli anni scorsi, i giudici baresi hanno anche escluso la violazione del principio di affidamento oltre che di diligenza e correttezza, statuendo che “…non vi furono trattative idonee a far sorgere qualsivoglia affidamento, e che il comportamento dell’ente, motivato dalla volontà di osservare le norme di legge (…) è comunque giustificato, tanto più nei confronti di un contraente privato anch’esso tenuto a conoscere la normativa e a non coltivare aspettative infondate sulla base di una sua azzardata interpretazione”.
La Puglia Multiservizi, inoltre, è stata condannata dai giudici al pagamento delle spese di giudizio.
Lapidario, ma significativo, il commento del sindaco di Bitonto, Michele Abbaticchio, che parla di “ennesima dimostrazione della trasparenza e correttezza del nostro comportamento. Non occorre aggiungere altro se i risultati parlano da soli“.