Ricorso al Tar.
La lunga querelle Comune di Bitonto-ditta Cuoccio sulle lampade votive del cimitero si arricchisce di una nuova puntata.
Un paio di settimane fa, con apposita delibera di Giunta, da Palazzo Gentile avevano dato il via libera a un’azione di accesso a tutta la documentazione e agli atti “per rilevare il numero dei contratti di fornitura attivi con i privati cittadini, utili al fine di far ottemperare la ditta Cuoccio Giuseppe all’obbligo di corrispondere, al Comune concedente, le somme spettanti in base al capitolato di concessione” (leggi qui per articolo https://bit.ly/2JGl5zg).
Ma adesso c’è un altro capitolo da aggiungere. Accade, infatti, che l’azienda in questione ha deciso di impugnare la famigerata delibera dell’esecutivo di Michele Abbaticchio del 26 febbraio al Tar Puglia. In modo particolare – si legge nelle carte – l’azienda ha chiesto al Tribunale amministrativo regionale “l’annullamento della deliberazione”, e “la condanna dell’Ente al risarcimento del danno, da quantificarsi in corso di giudizio, per l’asserita inesistenza dei presupposti di fatto e di diritto della deliberata risoluzione”.
Da corso Vittorio Emanuele non stanno a guardare, e hanno deliberato di resistere in giudizio affidandosi all’avvocato Paolo Monteleone, componente del Servizio legale e contenzioso.
Ma cosa affermava la delibera di febbraio? È quella con la quale il Comune decideva di risolvere, anzitempo ma dopo 34 anni, il contratto sulle lampade votive del cimitero in quanto l’azienda, a suo modo di vedere, avrebbe compiuto presunte gravi inadempienze (clicca qui https://bit.ly/2FAz0k9). Avrebbe, in definitiva, versato nelle casse comunali meno soldi di quello che avrebbe dovuto. Contratto di concessione alla mano.
Accuse che la ditta ha sempre respinto (leggi qui la difesa integrale https://bit.ly/2IWqX3x).