2 maggio 2021: giornata storica per la Polisportiva Bitonto Five. Le leoncelle esultano stringendo tra le mani la Coppa Italia. Un risultato straordinario.
Un’impresa sportiva eccezionale compiuta nella terra marchigiana di Porto San Giorgio da una squadra proveniente dal sud Italia, guidata dal patron Silvano Intini e dal capitan Tempesta con i valorosi soldati che hanno sconfitto con un roboante 3-1 la corazzata Audace Verona.
Un’impresa sportiva che Ciccio, a noi tanto caro, da una postazione della tribuna stampa del PalaSavelli, con la sua voce vibrante ci avrebbe raccontato così: “Il tulipano biondo porta in vantaggio il Bitonto e…” a squarciagola “…la chiude A-ze-ve-doo”.
Ciccio Marrone era nei cuori di tutti, un sesto uomo che accompagnava quel pallone a rimbalzo controllato verso la rete avversaria. Un “gigante buono”, che avrà sicuramente dal cielo raccontato le gesta sportive di Silvano e dei suoi combattenti verso la straordinaria vittoria della Coppa Italia.
Un’impresa storica ottenuta grazie al duro allenamento e alla concentrazione delle ragazze che sono scese in campo e a quelle che, pur non scendendo in campo, hanno continuamente sostenuto la causa e incitato le compagne affinché il trofeo arrivasse nella città dell’olio e del sollievo e fosse dedicato al nostro amato Ciccio.
Silvia, Mariagiovanna, Gaby, Jozita, Grecia, Artemis, Nancy, Valeria, Brenda, Rebecca, Isa, Ángela, Marfil, Filomena, instancabili lottatrici a cui va il ringraziamento di tutta la comunità bitontina sportiva e non.
Una vittoria di gruppo, di squadra. Un gruppo coeso e sostenuto da collaboratori infaticabili: Rossana Pinto, preparatrice mental coach e capo ultras sugli spalti e non; Beppe Colaianni, intrepido perfezionista nella preparazione dei portieri; Alessio Gaudimundo, Matteo Caracciolo e Giovanni Montanaro, vere essenze del gruppo e eccelsi amministratori; Franco Antuofermo, tuttofare; Aldo Pilone disponibile, sapiente e provvidenziale dirigente; Maria Toscano, raggiante dirigente neroverde. Un gruppo affiatato e variegato, creato dal professionista Ciccio Solito, un uomo che tra mille vicissitudini e peripezie ha portato queste ragazze nella terra di Bari e ha dato nelle mani del saggio e vincente Michele Pannarale una corazzata unica.
E poi c’è lui, il “condottiero” Silvano, un uomo, un padre, un fratello prima di essere il presidente e l’imprenditore che tutti noi conosciamo. Un uomo, che con serietà, dedizione, professionalità, caparbietà ha sostenuto un’impresa titanica, regalando alla comunità bitontina una grande gioia in questo momento difficile. Silvano, un uomo sincero, dal cuore grande per tutti. Un uomo semplice, in maglione e camicia, quel maglione che ha voluto fortemente indossare per scaramanzia anche durante la finale in un palazzetto a dir poco afoso. Un padre ambizioso che da subito con la sua sapiente esperienza ha coeso il gruppo con un obiettivo comune che è andato oltre la prestazione del singolo. Un uomo che ha fatto capire che dietro una società non c’è solo un esborso economico, ma ci sono persone, storie, passioni, sentimenti e soprattutto “la famiglia sportiva”, che con impegno, tenacia e determinazione ha portato la coppa nella nostra Bitonto. Città che da oggi non verrà ricordata per la criminalità o per gli avvenimenti di cronaca nera, bensì per la gloriosa impresa che ha condotto la Bitonto sportiva sul tetto d’Italia del calcio a 5.
In questa famiglia ci sono anche grandi donne e come non citare Marianna e Ilaria Paciullo mamme accoglienti, sorelle confidenti e allo stesso tempo angeli custodi di ogni singola ragazza; così come Dalila Cariello e Costanza Squeo, giovani e intraprendenti ragazze, vicine alle leoncelle dentro e fuori dal campo. Quattro donne sempre presenti, nei momenti di gioia e di difficoltà.
È il trionfo della felicità, quella felicità che ha unito il cielo alla terra.
E adesso che siete lì sulla vetta d’Italia e avete toccato il cielo con un dito, leoncelle, godetevi questa felicità pensando già a un altro volo tanto surreale quanto veritiero.
Nicola Ciocia