Sono letteralmente raggelata dalla notizia della scomparsa del colonnello Gabriele Mambor, comandante della tenenza di Crotone, deceduto qualche giorno fa nel corso di un’immersione subacquea nelle acque della città pitagorica.
Innumerevoli sono i ricordi.
Durante le nostre telefonate lavorative non perdeva mai occasione, dopo le secche notizie da riportare sulle colonne dei giornali, per offrire spunti di riflessione sulla dimensione sociale in cui i reati venivano commessi.
Senza tralasciare aneddoti e ricordi della sua lunga esperienza ai Ros.
Era un modo non solo per comprendere la notizia, ma per offrire spunti di crescita come cittadino, per maturare un senso più profondo di legalità.
A Mambor sono grata per tutto l’impegno profuso durante le indagini per l’omicidio Tarantino e l’affetto che continuava a nutrire, anche dopo essere andato via da Bari, per la mia città.
Tanto che per l’omicidio di Paolo Caprio mi scrisse un lunghissimo messaggio.
Riporto qualche passaggio.
Dopo la morte di Anna Rosa Tarantino “credevo si fosse aperta la strada per un cambiamento o, quantomeno, per una seria riflessione da parte dei giovani del territorio sui modelli reali da seguire e, quindi, su quanto non valessero nulla quelli offerti dalla criminalità” […] “Mi dispiace di non riuscire ad essere utile fino in fondo per rendere migliore il mio Paese…”.
Una persona con un enorme senso del dovere, del rispetto della divisa che indossava, delle persone, un uomo che provava un affetto smisurato per il territorio che abbracciava per lavoro.
Questo era Mambor.
Ciao Lele. Così come ci salutavamo noi.