Il day after il
tragico incidente di mercoledì sera presso il Torrione Angioino, con la caduta
e la morte nel fossato di Raffaele
Merolla, la città è incredula e sgomenta sull’accaduto.
Se da un lato l’Amministrazione
ha deposto una corona di fiori, nei pressi del fossato, per esprimere il cordoglio di tutta la città,
dall’altro lato sono tanti i bitontini che, in una lenta e turbata “processione”,
per tutta la giornata, si sono recati sul luogo dell’incidente per osservarlo
dall’alto, chi per un pensiero, chi per semplice curiosità.
In molti, si
chiedono come mai sia potuto accadere. Tanti sono coloro che puntano il dito contro
la ringhiera che divide Piazza
Cavour dal fossato, ritenuta forse troppo bassa e poco sicura, ma che, in verità, pare sia a norma.
Nel frattempo,
emergono maggiori dettagli in merito alla dinamica che ha portato alla morte
dell’operaio casertano, impegnato in città nei lavori di restauro della Chiesa
di San Gaetano.
Il destino ha voluto che proprio Merolla, fosse stato già protagonista
dei lavori che hanno dato la luce al fossato, quel luogo dove in una notte
piovosa e drammatica ha perso la vita, lasciando per sempre soli, in un dolore
lacerante, che stanno vivendo con grande dignità, la moglie e i suoi due figli, un maschio ed una femmina.
I parenti hanno raggiunto immediatamente Bari per espletare tutte le procedure necessarie
per riportare la salma a casa.
«É stata semplicemente una vera e propria
disgrazia». Così il comandante della locale stazione dell’Arma
dei Carabinieri, Marcello Presicce,
ha commentato l’accaduto.
Merolla, definito
un “operaio modello”, gioviale, simpatico, ligio al dovere, era residente periodico a Bitonto, assieme ai suoi quattro colleghi
e all’architetto dei lavori (tutti originari della provincia di Caserta).
Gli
uomini, solitamente poco propensi a trascorrere le serate in giro, avevano
deciso di passare alcune ore fuori, convinti che mercoledì sera partisse la
festa patronale a Bitonto con l’accensione delle luminarie.
In realtà, così non
è stato, ma gli operai hanno deciso lo stesso di andare a cena fuori per poi
recarsi ad un bar prima di rincasare.
Merolla, all’esterno
del bar assieme a quattro dei suoi cinque colleghi (l’altro era ancora all’interno
del locale, ndr), si è avvicinato alla ringhiera del fossato. Lì, sporgendosi troppo e trascinato dal peso, ha
perso l’equilibrio, precipitando nel vuoto.
Dirimente, con tutta probabilità, sarà stabilire quando è stato colto dal primo dei due arresti cardiaci, se prima di precipitare o dopo.