Chissà cosa avrà provato lui, quando è arrivata lei. Un raggio di sole che illumina persino le tenebre più oscure, forse avrà pensato. E non avrà neppure dovuto fare un grande sforzo immaginazione perché la casa che li abbraccia da qualche anno – l’uomo da otto e mezzo, la donna da quasi due – si chiama proprio “Raggio di sole”, ed è la struttura della Fondazione Opera Santi Medici Cosma e Damiano che ospita i malati di Aids (ovvero sindrome da immunodeficienza acquisita). In quelle stanze inondate di luce e speranze, quel porto di vita accoglie ancora storie col rassicurante fato che è l’affettuosa competenza di chi ci lavora. Dunque, lui ha sentito tremare ed ha smesso di contare i giorni, perché ha sentito entrare l’eterno nella sua anima. Colazione mano nella mano, passeggiate per le strade del mondo ala aggrappata all’altra ala, poi il pranzo, i dialoghi ora allegri, ora simpaticamente accesi con i compagni residenti, le discussioni dinanzi alla tv e, infine, la sera, nella stanza matrimoniale, la loro alcova d’amore. Le dita s’intrecciano calde e gli occhi brillano come stelle che non hanno più paura della notte. E, teneramente chiusi, sono tornati a sognare…