DI ALINA LICCIONE
Sin da quando era una ragazzina una delle sue più grandi passioni è sempre stata quella per le auto storiche, in particolare le Fiat 500, ricorda con grande affetto quella di suo zio quando lei era una bimba e ci saliva a bordo come se fosse una giostra dalla cui prospettiva tutto le sembrava gigantesco.
Marianna Cattolico, brillante e solare donna originaria di Taranto, non ha mai amato omologarsi alle cosiddette tendenze, ha sempre vissuto lontana dagli stereotipi dettati dalla società, da adolescente voleva fare la benzinaia immaginandosi con la tuta da lavoro blu stando a contatto con le automobili che la affascinavano costantemente sia dal punto di estetico che meccanico e tecnologico.
Laureata in comunicazione multimediale, specializzata nella comunicazione a distanza e videomaker, ad un certo punto della sua vita ha cominciato a restaurare automobili d’epoca con passione e dedizione condividendo con entusiasmo i vari processi di lavorazione con tutti attraverso interessanti video pubblicati su YouTube e i suoi canali social cosa che fa tutt’oggi.
Marianna ha ideato infatti un progetto che mi ha incuriosita molto, dal nome “Donne in 500”, attraverso il quale divulga storie e segreti di manutenzione inerenti queste originali e sempre verdi automobili.
Un’idea brillante che racchiude in sé diversi obiettivi, tra questi sicuramente c’è il desiderio di dare spazio alle tante donne amanti come lei delle automobili e delle auto d’epoca che coltivano con trasporto questa passione da anni, aprendo l’universo femminile un mondo nell’immaginario collettivo ancora molto maschile, abbattere stereotipi come ad esempio: “Donna al volante pericolo costante…”, scuotere gli animi da una sorta di torpore frutto dei procedimenti moderni dai quali spesso ci lasciamo sopraffare con l’intento di stimolare la fantasia, invitare anche i giovani di oggi a sporcarsi le mani recuperando il saper fare con le proprie mani che si sta perdendo, staccandosi dalla dipendenza dai social e dagli smartphone.
Donne in 500 nasce nel 2007 quando Marianna dopo aver messo da parte i propri risparmi decise di acquistare per sé la sua prima auto , una 500 ovviamente alla quale ha dato anche un nome: Nina diventata sua compagna di avventure. Dopo averla ritirata , durante il tragitto percorso per rientrare a casa , una ruota improvvisamente iniziò ad allentarsi. Da quel giorno Marianna decise di impegnarsi per capire bene come funzionasse da cima a fondo la sua Nina in modo da poterla aggiustare con le proprie mani ad ogni imprevisto.
Sicuramente la Fiat 500 è un simbolo italiano molto amato da adulti e ragazzi e lei gioisce nel riportare queste vetture al loro antico splendore, riparandole preservandone l’aspetto storico ed identificativo.
Non intende affatto demonizzare la tecnologia, tipica dei nostri tempi moderni perché ci aiuta nella comunicazione, ci agevola nella quotidianità, ottimizza i tempi in tante circostanze ma dobbiamo essere noi dice Marianna ad appropriarci di lei usandola per trarne vantaggi senza dunque subirla passivamente restandone schiavi.
I video dove lavora sulle macchine vengono realizzati nell’officina di suo marito con cui condivide questa passione mentre per mostrare i vari pezzi che lavora e restaura si sposta in una stanza attrezzata appositamente affinché il tutto possa giungere nel modo più chiaro possibile a tutti coloro che scelgono di seguirla stimandola.