DI ALINA LICCIONE
Sono deliziosi, molto apprezzati per il loro sapore avvolgente ed inconfondibile.
In Italia ne esistono varianti diverse ma oggi mi soffermerò sulla bontà eccezionale di quelli preparati a Bitonto.
Sto facendo riferimento ai tanto amati bocconotti, il loro nome deriva dal fatto che inizialmente, quando furono inventati tanti anni fa, questi gustosi dolci tipici della nostra tradizione dolciaria venivano preparati in forma più ridotta rispetto a quella attuale alla quale siamo abituati e questo consentiva a chi li assaggiava di mangiarli in un sol boccone, da boccone quindi il termine bocconotto.
La ricetta sembra essere nata per la prima volta proprio all’interno del monastero intitolato a Santa Maria Delle Vergini grazie alle laboriose mani delle monache che abitano questa autentica meraviglia architettonica dal lontano 1525.
Un’antica ricetta quindi che si è tramandata nel tempo senza mai perdersi.
Per preparare queste dolci bontà occorrono ingredienti semplici profondamente collegati alla cultura contadina della nostra regione, racchiudono infatti al loro interno profumi e sapori di una terra generosa ed accogliente come la Puglia continuando a conquistare di secolo in secolo palati e cuori di intere generazioni.
La parte esterna è realizzata con una particolare pasta frolla ottenuta impastando ingredienti come la farina l’olio extravergine di oliva, lo zucchero e le uova, una volta preparata viene adeguatamente riposta all’interno di stampi appositi affinché durante la cottura i bocconotti possano assumere la forma che li contraddistingue.
Per il ripieno invece l’ingrediente principe è senza dubbio la ricotta vaccina (in alcuni casi anche di capra) mescolata ad aromi naturali scorza di limoni grattugiati e zucchero.
Tocco finale… Le mani esperte e tanta passione da parte di coloro che hanno la capacità di realizzarli in modo impeccabile per poi farceli gustare. Tra queste spiccano certamente le sapienti mani dello stimato e celebre maestro pasticcere bitontino Giuseppe Salierno, il quale con tanto affetto e amore per il suo lavoro mi ha anche raccontato durante una chiacchierata il perché di quel taglio particolare che è presente esattamente sopra ad ogni singolo dolce e che si apre proprio mentre in forno prendono forma per poi essere consumati .
Quel segno tipico ha un significato, siccome trattasi di dolci che consentono e consentivano una conservazione ottimale nel tempo anche a temperatura ambiente seguendo determinati accorgimenti, le nostre mamme e ancor prima le nostre nonne affinché ogni singolo bocconotto risultasse ancora morbido al suo interno anche a distanza di qualche giorno ,attraverso quel taglio al momento del consumo inserivano un cucchiaino di acqua tiepida leggermente zuccherata. Ho sorriso dopo aver ascoltato questa curiosità perché non ne ero a conoscenza e poi perché mi ha fatto pensare ai gesti amorevoli di una volta .
Il bocconotto bitontino meriterebbe il marchio IGP, l’indicazione geografica protetta che identifica un prodotto come tipico ed originario di un luogo, un paese, una regione. Noi golosi continueremo a gustare con il sorriso di sempre questi dolci buonissimi che trasudano amore, genuinità, attaccamento alle nostre radici e alle nostre famiglie.