Vico Filippo Massarenghi è una serpentina suadente che congiunge via Porta Robustina (che menava in quel di Ruvo) con Piazza Regina Margherita (retaggio d’antichi omaggi sabaudi), nel cuore del centro storico.
E’ uno slargo di felicità, poi, la piazzetta che si schiude dinanzi alla parrocchia di San Silvestro e che incantò il grande Francesco Speranza e l’onirico Peppino Castro.
Chiesa antichissima, quasi coeva della Cattedrale, se non precedente, oggi ha porte serrate e campanile tristemente muto.
Pare che, dopo numerosi oltraggi subiti (tela del maestro suddetto della chiaria milanese dedicata al santo papa trasferita nella sagrestia della Chiesa del Crocifisso, statua di Sant’Anna portata via, affreschi staccati dalle pareti e trafugati per sempre), adesso stiano crollando i fregi che dalla volta tonfano sullo splendido pavimento di maiolica variopinta.
Il suo silenzio è un grido di dolore.
E non parliamo, poi, del dipinto su muro alle spalle, protetto da una grata e da un tabernacolo, raffigurante Sant’Anna e la piccola Maria.
L’incuria e l’abbandono stanno divorando la sacra icona.
I residenti, pietosi, hanno provveduto ad omaggiare con piante e fiori l’immagine, di cui resta solo il volto e coriandoli di manto blu.
Siamo certi che, se ne fossero capaci, quei bitontini la restaurerebbero pure, tanto è l’amore.
Salviamo queste perle, prima che sia troppo tardi.