Formulare gli auguri di “Buon Natale” a tutti i lettori della nostra testata – anzi, sarebbe bene usare il plurale, dacché, inguaribili sognatori, tiriamo avanti la carretta su due binari: uno multimediale, l’altro cartaceo – potrebbe apparire esercizio retorico, ma, in realtà, così non è.
Perché è l’occasione propizia per esprimere tutta la nostra gratitudine a chi ci segue con affetto e attenzione, persino con (giusta) severità, alcune volte. Non è mai scontato incontrare il favore di chi sceglie di leggerti. Dunque, è doveroso augurare agli aficionados che gioia e serenità – specie in questi tempi grami, in cui nessuno è concessionario esclusivo del dolore… – alberghi nei cuori di tutti.
E, tuttavia, si coglie il destro pure per rammentare quanti sacrifici e altrettante rinunce si nascondano dietro un singolo click: corse trafelate sui luoghi “sensibili”, contatti acrobatici con tutti, lo scrivere pure in condizioni impervie – di qui, anche gli errori, per carità, irrimediabilmente umani essendo -, l’orecchio sempre sulle chianche come usavano i saggi pellerossa per auscultare, il cuore della città e delle sue frazioni.
E, allora, il mio “grazie” monumentale va ai miei giovani collaboratori che ogni giorno accolgono l’improba sfida di raccontare la loro odiatamata culla – quasi tutti, mercé la loro intima qualità e le doti professionali intrinseche – lasciano il segno pure su quotidiani sovracomunali e agenzie nazionali: non crediate sia semplice, soprattutto mescidare questo turbinio d’impegni con la vita di tutti i giorni (e i relativi problemi). Non posso non dire con ammirazione “grazie” a chi ci consente di creare un quotidiano online e un periodico di cinquanta pagine: l’editore munifico, illuminato e multitasking, un vulcano di idee volte al bene della collettività (micro e macro, s’intende). Danno corpo e anima alla nostra fatica, sistemandola in modo prezioso, chi programma e chi impagina, con rigore e fantasia. E quegli “spirti soavi” e insostituibili, che fanno tanto lavoro prezioso e invisibile, anzi visibilissimo nella bontà del prodotto offerto. “Last but not least“, tutti i nostri rubrichisti di grandissima vaglia, impareggiabili, davvero: sono grato anche a voi.
Insomma, siamo una grande, variegata, bella e affiatata famiglia, che crede nell’abbraccio con la comunità che la circonda.
E per questo inviamo una gerla stracolma di felicità a tutti i cittadini e i lettori delle nostre meravigliose Bitonto, Palombaio e Mariotto…