La Puglia, il prossimo anno, perderà 10.577 alunni rispetto all’anno precedente: 4800 unità nel Barese, 622 nel Brindisino, 2379 nel Foggiano, 1886 nella provincia di Lecce e 1936 nel Tarantino. È quanto emerso dall’incontro tra le organizzazioni sindacali e l’Ufficio scolastico regionale. Ai numeri descritti bisogna sottrarre anche 6947 iscrizioni in meno: 1170 nella scuola primaria, 1413 nella secondaria di primo grado e 4364 in quella di secondo grado. “Forse sarebbe il caso di interrogarsi – dichiara Gianni Verga, segretario generale della Uil Scuola Puglia- sull’inefficacia delle misure per contenere l’abbandono scolastico dal momento che nella scuola superiore sono ben 4.364 in meno”. Un trend negativo dovuto anche alla costante diminuzione della popolazione residente. In controtendenza è il dato relativo al numero di alunni con disabilità certificata che, negli anni, sono passati da 19.482 del 2020-2021 ai 20.068 dell’anno scolastico successivo, fino ai 22.514 di quest’anno, che fa presumere una ulteriore crescita. Parallelamente cresce anche l’organico di diritto del personale di sostegno con 562 posti a disposizione: 221 a Bari, 67 a Brindisi, 98 a Foggia, 92 a Lecce e 84 a Taranto che, però, non riuscirà a soddisfare le esigenze di continuità del servizio di inclusione scolastica di studenti e famiglie e di stabilità dei docenti di sostegno. La Cgil, dunque, ha sottolineato come in Puglia si “continuerà a operare pochissime assunzioni in ruolo di docenti specializzati da graduatorie che, ormai, sono popolate da numerosi aspiranti, precari da anni, e continueremo a soddisfare – spiegano – solo parzialmente il diritto allo studio e l’inclusione scolastica degli studenti più fragili attraverso l’organico in deroga”. Per far fronte a questa situazione, secondo il sindacato, dovrebbero corrispondere “Impegni precisi e concreti da parte del governo che dovrebbe occuparsi di rivedere le norme già pendenti sul dimensionamento scolastico e mettere mano alle risorse per gli organici che servono a garantire l’estensione dell’educazione motoria nella scuola primaria – che il prossimo anno riguarderanno le classi quinte -, oltre all’estensione dell’insegnamento dello strumento musicale nella scuola secondaria di primo grado, richiesta da molte famiglie”.