Tanto
tuonò che piovve.
Che
il “Città degli Ulivi” non se la passi tanto bene, lo vedono
anche i ciechi. Vuoi per le cattive condizioni meteo dell’ultimo
periodo, vuoi per le gare ufficiali che si ripetono (non solo
campionato di Us Bitonto e Omnia, ma anche la Coppa Puglia per i
ragazzi di mister Pietro Tullo), lo stato di salute del manto erboso
dello stadio cittadino è quello che è.
Adesso,
però, il dado sarebbe tratto e i neroverdi sarebbero pronti a
emigrare se le cose non dovessero migliorare.
La
minaccia. La
posizione bitontina è chiara. «Alla
ripresa degli allenamenti – recita
un comunicato della società –la squadra non ha potuto calpestare quel che resta del manto erboso,
poiché su disposizione del Comune, la ditta che gestisce la
manutenzione del terreno di gioco opererà dei lavori che di fatto
impediscono l’uso dello stesso». «Si è arrivati a questo punto
perché – continua
lo scritto –soprattutto nel periodo invernale, è storicamente risaputo che il
manto non può reggere gli impegni di 2 campionati più quelli
infrasettimanali di Coppa Puglia dell’Omnia Bitonto. Qualche anno
fa, quando l’amministrazione comunale concesse l’uso dello stadio
alla Libertas Palese, l’Us Bitonto, che militava in terza
categoria, giocava le proprie partite interne al campo N. Rossiello
senza nulla eccepire».
E
ancora: «È
bene ribadire che l’Us Bitonto 1921, coi suoi 94 anni di storia
senza mai subire l’onta di un fallimento, è la prima squadra
cittadina e pertanto merita rispetto, soprattutto da parte delle
istituzioni, come lo meritano i tifosi che non possono assistere a
partite disputate su un terreno gibboso e pieno di insidie anche per
l’incolumità degli atleti. A fronte di questa situazione davvero
critica, l’Us Bitonto 1921, sentendosi per l’ennesima volta
emarginata e discriminata, sta seriamente pensando di disputare le
gare casalinghe in altre strutture».
La
risposta. Prova
a mettere acqua sul fuoco l’assessore allo Sport Domenico Nacci, e lo
fa fissando alcuni punti. Il primo: «La
pulizia del campo di gioco è a cura delle società che hanno
disputato la partita in casa. Il Comune ha provveduto ad agosto ad
una pulizia generale, adesso è compito delle squadre». Il
secondo: il Bitonto ha la preferenza perché è la prima compagine
della città, ma anche l’Omnia ha il diritto di giocare al “Città
degli Ulivi”. «Entrambe
le squadre, però, hanno l’obbligo di non allenarsi al Città degli
Ulivi se il campo è bagnato, ma spesso lo dimenticano».Il
terzo: dal suo insediamento, si è fatto tanto per il terreno di
gioco. «E’ stato sistemato e si sta completando l’impianto di illuminazione;la
tribuna scoperta è tornata agibile grazie all’innalzamento di
un’inferriata; i
servizi igienici sono stati migliorati grazie a un accordo di
sponsorizzazione.
Un’azienda
di manutenzione ha vinto la gara di appalto per la cura del manto
erboso da maggio 2014 fino a marzo 2015. A marzo si vedrà se
rinnovare per altri due mesi con la stessa o riproporre una nuova
gara comunitaria. In questi giorni sarà ripetuta la risemina,
sperando non ci sia una nuova gelata, ma non è comunque a rischio la
gara di domenica (c’è
Bitonto – Galatina, fondamentale crocevia salvezza)».
Sogno
o speranza? A
chiosa c’è un auspicio. Legittimo, forse giusto per il bene della
città, ma che purtroppo farà discutere. «Il
mio sogno –dice Nacci –è che le due realtà si fondino in un’unica società con i colori
neroverdi sotto il nome di Bitonto per aspirare a traguardi più
ambiziosi. A marzo chiederò un incontro ai dirigenti delle due
società per vedere se ci sono le basi per la fusione».