Nessuno poteva sapere che alla Galleria Nazionale di Puglia, sorta grazie alla sconfinata magnanimità del professor Mino Devanna, sua la donaxione imperiosa di meravigliose opere d’arte, mamcasse un capolavoro. Assenza risolta e colmata, nei giorni a ridosso del dies Natalis del Figlio di Dio, da una creazione generata anch’essa da un atto d’amore. Come d’incanto, quell’atrio in pietra bianca, fascinoso e rinascimentale, si è animato d’improvviso: incastonati in una scenografia minuziosa e perfetta, giovani intenti a molire le olive, piccoli industri maestri d’ascia, splendide ricamatrici assorti, pistori a ad impastare arguti per forni già incandescenti, caldarroste crepitanti, persino sorridenti fruttivendoli: al centro, poi, fra due colonne candide, Giuseppe, Maria e il Bambinello. Riviveva, insomma, la magia di quel giorno che ha segnato la storia dell’umanità cristiana. Era il Presepe vivente realizzato dalle classi VA e VB della scuola primaria “N.Fornelli”, guidata da una sempre più soddisfatta preside prof.ssa Anita Amoia: 55 bambini felici e svelti nel ricoprire ruoli importanti e indimenticabili, sotto la supervisione materna dell’insegnante Luciana Calamita. E il Natale si è vestito d’antico incanto anche, e soprattutto, per gli adulti, troppo affaccendati in faccende non tutte cruciali e indispensabili. Adulti, che, per un attimo fatato e benedetto, hanno riscoperto, con quasi obliata emozione, quel fanciullino, che, nonostante tutto, ancora alberga nel loro cuore…