Dalle forze politiche in coalizione a sostegno del Sindaco Francesco Paolo Ricci (Per Bitonto, Strada in Comune, Rinascita con Ricci Sindaco, Democratici per la Puglia, Più-Sinistra Italiana, Civitas Lab Bitonto, Partito Democratico, Rete Civica) riceviamo e pubblichiamo:
Dalla destra della minoranza, allargata a sigle inventate o frutto di fantasia, certamente non rappresentate in Consiglio Comunale, continuano ad essere diffusi comunicati pieni zeppi di bugie e offese alla città.
A chi si infastidisce di queste polemiche, facciamo notare che, per la seconda volta in pochi giorni, siamo stati tirati in ballo con argomenti del tutto pretestuosi.
Facciamo l’esempio. Si dice: “turismo inesistente” e si parla di “abbandono del centro storico e delle periferie”, di “assenza di attività estive”.
Con il lancio del Piano sul Turismo, strumento di programmazione a cui stiamo chiamando a collaborare gli operatori bitontini stessi, abbiamo fornito uno strumento per entrare professionalmente, in maniera qualificata nel mondo assai complesso dell’economia del turismo, a cui Bitonto non era pronta. Ma grazie all’ottimo lavoro svolto negli anni precedenti si è data una traccia che dobbiamo seguire.
Intanto l’estate è stata costellata, e lo è ancora, di iniziative di prossimità che animano la città al centro, in periferia e nelle frazioni, giornalmente. Con la caratteristica, tutta nostra, di una coprogettazione che attiva talenti e operatori locali.
Si continua – altro esempio – a tacere dell’impegno straordinario profuso per rendere Bitonto una città più pulita e moderna nella gestione dei rifiuti, offrendo così una spalla ai cittadini, pochi ma recidivi, che continuano ad abbandonare i rifiuti nelle campagne e per la strada. Allora, quelli non sono cittadini, ma sono sporcaccioni! Noi li staneremo e li rimetteremo nella legalità, con o senza il vostro sostegno. Ancora ieri abbiamo bonificato un ampio tratto della provinciale per Palombaio, impiegando un finanziamento regionale captato ad hoc. Ne sono usciti quintali di buste di rifiuti. La domanda non è solo: “Come pulire?” Non può essere questa. La domanda è: “Com’è possibile fermare questi incivili se tutto il consiglio comunale, tutta la città non li isola, facendo mancare loro qualsiasi alibi?”
Altro esempio. Si continua a tacere del lavoro fatto in un solo anno per rilanciare il brand “Bitonto Città dell’olio” (dalla fiera del Levante a Olio Capitale, passando per il Galà dell’olio). Recente iniziativa, la rassegna del Centro Ricerche inserita nel programma estivo che la destra finge di non vedere. Si intitolava “Festival dell’ulivo e della civiltà contadina” ed è nata in un preciso contesto, da noi favorito e, ci permettiamo di dire, innescato.
Ultimo esempio. Si pone l’accento su un cantiere, uno, seppur centrale, che ha presentato problemi prevedibili, ma ostici, perché gestiti su più fronti, con diversi cambi di responsabili in corsa. Se l’idea è quella di crearlo il problema, anche quando non c’è, il problema spunta di sicuro. Sembra quasi che la destra voglia fornire preventivamente una copertura politica ai tagli sul PNRR del ministro Fitto.
Ma davvero vogliono una città in cui è meglio non mettere mani alle opere per paura di dover affrontare i problemi che ne possono sorgere?
Ed è giusto dimenticare che Bitonto tra due anni avrà un Palazzetto dello Sport nuovo di zecca e una nuova tendostruttura? Meglio farne a meno?
È giusto dimenticare la consegna del campetto a Palombaio, dell’area a verde in zona 167, della palestra a Mariotto, delle nuove strutture scolastiche, per fare solo qualche esempio?
Come fare a non riconoscere il valore di 14.000.000 di euro di opere appaltate?
La verità è che su questo, come su tutti gli altri temi, hanno un modello culturale di riferimento scadente e retrivo. Fondato su un’idea di amministrazione centralista e paternalistica. Non conoscono la coprogettazione, la politica di prossimità, la partecipazione, la corresponsabilità. Il loro ideale di politica è perfettamente coerente col governo che hanno tanto propagandato un anno fa e oggi fingono di non conoscere. Quel governo che dice: “i poveri mangiano meglio dei ricchi”.
Andateglielo a raccontare alle famiglie costrette a far la spesa con la vostra “carta acquisti”!