Da via Dossetti, al di là del sottopasso, al centro storico.
Sarà questo il trasferimento che toccherà presto la Tenenza della Guardia di Finanza bitontina.
Lo preannuncia il sindaco Michele Abbaticchio, confermando le indiscrezioni di questi giorni.
Ad ospitare i militari saranno quasi certamente le stanze di Palazzo Traversa, in via Rogadeo.
Il trasferimento delle Fiamme Gialle nel centro storico è un’idea già elaborata dal commissario prefettizio Pasquale Minunni, che aveva avanzato la proposta dopo una seduta al comitato provinciale per l’ordine e la pubblica sicurezza.
Minunni, inoltre, aveva pensato ad un immobile comunale per ospitare i militari. Così però non sarà perchè, fanno sapere da palazzo Gentile, l’ultima legge finanziaria proibisce di fatto agli enti locali di poter usufruire di comodati d’uso, eccezion fatta per il trasferimento di plessi scolastici, ma soltanto se si ottiene una riduzione delle spese.
«Per questa ragione allora abbiamo abbandonato l’idea di Minunni- ha sottolineato Abbaticchio- ed adesso assieme al segretario generale stiamo studiando idee alternative».
Quel che conta, però, è che ben presto la Guardia di Finanza cittadina cambierà sede, «e questo trasferimento lo riteniamo assolutamente strategico», conferma ancora l’ex dirigente comunale.
Con il cambio di residenza della Guardia di finanza, la geografia delle forze dell’ordine sarà quasi tutta concentrata nelle zone a massima concentrazione, come via Traetta per il Commissariato di pubblica sicurezza, la zona 167 per il comando dei Carabinieri, centro antico per le fiamme gialle.
L’unica eccezione è rappresentata dalla Polizia Municipale, che resterà ancora per un po’ in via Dossetti. Per Paciullo e compagni, infatti, l’ex sindaco Valla aveva pensato il trasferimento al palazzo dell’anagrafe, a due passi dal Torrione.
Per i vigili urbani, invece, ci sarebbero altre priorità. «Il nostro obiettivo è riqualificare e riorganizzare l’organico- anticipa il sindaco- e perciò dopo l’approvazione del bilancio avvieremo dei concorsi in tal senso».
Concorsi che saranno innanzitutto per mobilità, così come prevede la normativa vigente, «ma qualora la mobilità non riuscisse a coprire i posti disponibili, agiremo per concorso pubblico».