Via Patierno è quella lunga arteria stradale che corre lungo la ferrovia Bari-Nord e che conduce, tra ampie distese di alberi e terreni agricoli, direttamente su via Pierpaolo Pasolini, la Poligonale.
Ebbene, questa fondamentale strada, presenta più di qualche problema atavico, tutti raggruppabili nella categoria “abbandono”: manto stradale a groviera con voragini pericolosissime per gli automobilisti (in parte erano state coperte, ma adesso sono tornate a giganteggiare più che mai), pubblica illuminazione assente con i relativi problemi di sicurezza – e lì c’è anche la stazione “Medici” -, e l’assenza di acqua e fogna.
No, non stiamo esagerando. Un numero importante di famiglie che abita in questa zona a nord della città è ancora sprovvista proprio di acqua e fogna.
E due residenti, il signor Rocco e il signor Andrea, residenti in 1°traversa via Patierno, lo denunciano a chiare lettere: “É possibile che nel 2017 ci devono essere cittadini di serie A e cittadini di serie B? Anche noi abbiamo pagato gli oneri di urbanizzazione, ci siamo messi in regola, e pretendiamo ciò che hanno tutti gli altri: i servizi essenziali”.
C’è da dire, infatti, che questa parte di Bitonto ha una storia un po’ particolare.
Risulta essere una zona agricola, e negli anni passati in qualche caso si è costruito abusivamente, o comunque non rispettando le norme urbanistiche vigenti. Con il tempo, però, le cose si sono sistemate, sia perché le abitazioni sono state condonate sia perché i proprietari hanno pagato (salatissimi) oneri di urbanizzazione.
“É da oltre trent’anni – ci dicono Rocco e Andrea, un passato rispettivamente da imprenditore edile e da titolare di un bar – che siamo in questa situazione, e abbiamo perso il conto delle petizione e delle sollecitazioni presentate al Comune. Sembra quasi che noi non esistiamo”.
Porre rimedio, infatti, spetterebbe al Comune, con l’alternativa che siano i privati a provvedere, a proprie spese, all’allaccio della linea idrica.
La risposta è laconica: “Dopo tutti i soldi spesi per gli oneri di urbanizzazione, non possiamo sostenere anche questa situazione”.