Ore 12:20 dell’ultimo, torrido martedì di giugno. Mai ci fu viaggio più lungo per circa venti passeggeri sulla tratta Bari sud – Bitonto, effettuata da una delle aziende diventate negli anni un riferimento per il trasporto pubblico pugliese: la Ferrotramviaria.
La sorpresa arriva inaspettata quando si sale a bordo e la speranza di un po’ di refrigerio dagli esterni 35°C lascia posto all’incredulità: di realizzare non soltanto che il pullman in questione fosse un reperto risalente al periodo precedente il grande ammodernamento dei mezzi aziendali ma che fosse sprovvisto di un sistema di climatizzazione.
Almeno i finestrini però si potrebbero aprire, no? Peccato!
Il mezzo non prevede neanche quest’ultima, misera possibilità di evitare il panico da timore di soffocamento. Come costretti ad ascoltare le canzoni della vergogna tenendo alzati i finestrini dell’auto, così i protagonisti di questa bollente avventura, di vergogna altrui ne hanno subita per circa 30/45 minuti.
Il malcontento lascia subito spazio all’umorismo di chi sembra ormai rassegnato alle sorprese che Ferrotramviaria, raramente, e Amtab, molto più spesso, hanno in serbo per i loro rientri a casa dopo intense giornate di studio o di lavoro. Ricco lo scenario; chi si sventolava, chi beveva acqua, chi restava immobile sul proprio sedile a conservare preziose energie o ad immaginarsi già a casa immerso in una vasca di acqua ghiacciata.
E poi c’era l’autista (di turno su quel relitto rovente dalle ore 7) che, mortificato per gli altri ma anche per se stesso, rispondeva con grande onore all’ironia e alle varie domande degli esausti pendolari.
Numerose le promesse di reclamo che si sono elevate, perché la giustificazione dei mezzi guasti e fuori uso a causa delle temperature elevate non è sufficientemente valida rispetto alla garanzia di un servizio minimo: quello di avere a disposizione quantomeno dei finestrini apribili.
Viaggiare in simili condizioni è inaccettabile, oltre che disumano; ben ci si dovrebbe avvedere, affinché si evitino in futuro disservizi del genere, fuori da ogni grazia di discolpa, e si tutelino i diritti dei viaggiatori e soprattutto dei conducenti in servizio; basti pensare che, con tutti gli scongiuri del caso, l’autista poteva essere colto da un malore, ed un rientro a casa trasformarsi in tragedia.
Un’esagerazione? Forse.
Ma la sicurezza dei propri dipendenti dev’essere prerogativa certa e imprescindibile.
È necessario, altresì, che i cattivi servizi si segnalino.
Oltre ai diritti, i cittadini hanno anche dei doveri da assolvere.
E, come accade in una comunità civile, si guardi all’aspetto positivo delle critiche, soprattutto laddove servono a migliorare/si.
Segnalazione ai numeri 0805299348/0805299111 o al link http://www.ferrovienordbarese.it/frm/load/complaints