Dalla cappella della Madonna di Pompei all’area destinata ai cittadini benemeriti.
Sarà questo il luogo dove ben presto riposerà Anna Rosa Tarantino, l’84enne nostra concittadina innocente uccisa la mattina del 30 dicembre durante uno scontro a fuoco tra bande rivali nel cuore della città vecchia.
Lo ha deciso la giunta comunale, che in una delibera di qualche giorno fa ha dato il disco verde allo spostamento dei resti mortali della signora, attualmente riposti nella cappella della Madonna di Pompei.
Da Palazzo Gentile, però – è l’idea – si ritiene opportuno “concedere un’adeguata sepoltura alla salma, provvedendo ad assegnare un’area nel Cimitero comunale, affinché su di essa venga realizzata una tomba idonea a contenere le sue spoglie”, si legge nell’atto di giunta.
Già, ma dove allora? È subito detto. “Nel Cimitero del centro urbano, accanto al Monumento per i caduti in Guerra, insiste un’area, dove già sono sepolti i resti di alcuni cittadini illustri o benemeriti, che hanno segnato un pezzo di storia della comunità cittadina”, dove, quindi si andrà a individuare un’area di 2,5 mq da concedere proprio per questo scopo.
Significa, quindi, che Anna Rosa Tarantino riposerà insieme agli altri cittadini benemeriti della città dell’olivo e del sollievo, e nelle immediate vicinanze di un’altra persona illustre, don Cosimo Stellacci.
“Il tragico evento (l’uccisione della signora, ndr), che ha registrato una vasta eco mediatica a livello nazionale – si legge sempre nella determina –, ha scosso e smosso le coscienze della comunità cittadina, determinando un clima di rinnovata sensibilità ai temi della legalità e del contrasto alla malavita nonché di aperta collaborazione con le forze dell’ordine, la cui costante pressione ha portato all’arresto, nei mesi successivi all’agguato, dei criminali responsabili. La città ha, quindi, scelto, in occasione della Giornata dei Giusti celebrata il 18 aprile scorso, Anna Rosa Tarantino quale simbolo dell’innocenza e della civiltà dell’intera comunità, la cui memoria, rappresentata dall’albero di melograno piantato nel giardino di piazza Marconi, potrà essere imperituro monito per le nuove generazioni”.