La Corte di Cassazione ha assolto, nei giorni scorsi il medico bitontino Giuseppe Lonardelli dall’accusa di falso, per aver contribuito a truccare il concorso per l’incarico di primario nell’ospedale di Altamura.
“Il fatto non sussiste” è la motivazione data dalla Corte, che sancisce la fine di una vicenda processuale che è durata anni. Sin dal 2010, da quando, nell’ambito dell’inchiesta per peculato, che vide coinvolta l’ex direttrice della Asl Lea Cosentino, la Procura di Bari contestò anche presunte irregolarità nella selezione per un posto da primario di Allergologia nell’Ospedale di Altamura (Bari), bandito dalla Asl nel 2007, vinto dal dottor Eustacchio Nettis, in seguito assolto insieme agli altri imputati. Tra di loro, appunto, il bitontino Lonardelli, che ieri è stato definitivamente assolto da ogni accusa.
Lo stesso Lonardelli fu anche assolto, nel dicembre 2017, in un altro processo che lo vide coinvolto, con l’accusa di aver convalidato e pagato, in qualità di funzionario responsabile e dirigente medico, due fatture di altrettante aziende, regolarmente iscritte all’albo regionale per il trasporto dei dializzati. Proprio a seguito di una indagine approfondita sui requisiti di queste aziende emerse che, in realtà, le attestazioni di questi vettori non erano veritiere. Fu aperto quindi un procedimento a carico dei responsabili delle due ditte e dei vertici della Asl che avevano autorizzato alcuni pagamenti.