Nessun
poliambulatorio di terzo livello. Nessun potenziamento né
dell’offerta sanitaria né dei servizi erogati per la comunità.
Niente
di nuovo e di positivo per il laboratorio di analisi, sulla
riabilitazione e sui lavori di ristrutturazione della struttura.
Dalla
Regione, insomma, continuano a prenderci in giro e le istituzioni
locali devono attivarsi. Immediatamente.
L’appello
e la disamina arrivano dalla Consulta del volontariato in un
comunicato inviato al sindaco Michele Abbaticchio e all’assessore al
Welfare Francesco Scauro.
La
tesi sarebbe dimostrata dalla delibera n°427
dell’11 marzo 2015 (“Criteri
di riordino della rete ospedaliera 2015-2016 e definizione di modelli
di riconversione dell’assistenza ospedaliera in applicazione
dell’Intesa Stato-Regioni 10 luglio 2014 – Patto della Salute
2014-2016“),che non conterrebbe nulla di buono per il Centro servizi territoriali
bitontino.
«Non
vi è alcun concreto potenziamento rispetto all’offerta sanitaria
garantita dall’ex ospedale – denuncia
la Consulta –ma ancora un progressivo depotenziamento e precarizzazione dei
servizi erogati a danno dell’intera comunità, particolarmente
quella più fragile».
I
perché sarebbero tanti. Il primo è l’ex Pronto soccorso,
«convertito
e ridotto oggi ad un Punto di primo intervento “informativo”,
oggi in agonia, dove la notevole utenza afferente viene rinviata
continuamente e puntualmente, a proprie spese, presso i presidi
ospedalieri limitrofi – ormai congestionati ed oberati
dall’impossibilità di erogare semplici prestazioni diagnostiche
anche per piccoli traumi, senza nemmeno possibilità di indagini
radiografiche né semplici consulenze».
Poi
c’è «nessun
programma di telemedicina integrata promesso, nessun potenziamento
tecnologico promesso, nessun programma di potenziamento
infrastrutturale».
Non
è tutto, ovviamente, perché «il
servizio di Laboratorio Analisi nel tempo è stato lentamente
asfissiato… a breve sarà depotenziato in Centro prelievi; non si
conoscono le sorti del servizio Tao che oggi eroga servizi quotidiani
a centinaia di utenti fragili».
Ancora.Nessun poliambulatorio di 3°livello, nessun potenziamento concreto
dei servizi territoriali né domiciliari, nessuna
attivazione degli ambulatori specialistici richiesti di Oncologia, né
Gastroenterologia, né Odontoiatria con l’ormai inutile lavoro
della Commissione Tecnica che non ha prodotto alcun effetto positivo
né di tutela dei concittadini.
LaRadiologia opera a regimi minimi solo su prenotazione, senza poter
erogare esami anche per le piccole emergenze, puntualmente dirottate,
a spese degli utenti stessi, verso gli ospedali limitrofi, oberati e
soffocati dai tantissimi accessi, come denunciato più volte da
numerose Organizzazioni sindacali e recentemente dal Segretario
provinciale Fp Cgil.
L’elenco
continua. «Nessun
potenziamento della riabilitazione con
il servizio di Integrazione Scolastica e Unità Multidisciplinare per
gli alunni/e con disabilità, nulla sul potenziamento della
Neuropsichiatria infantile e adolescenza,
nessuna definizione
della tipologia e quantità di Day Service da attivare nel Pta di
Bitonto a fronte della dismissione dell’ospedale. Ancora
nulla sui
lavori di ristrutturazione ed adeguamento funzionale dell’ex
ospedale per oltre 2 milioni euro, molte volte annunciati e mai
avviati».
Senza
dimenticare «i
gravi disagi quotidiani per i nostri concittadini a causa delle
lunghe liste di attesa in branche specialistiche ambulatoriali come
ad esempio Cardiologia, Pneumologia, Reumatologia, Urologia,
Ecografia, Fisiatria; i blocchi temporanei alle liste di
prenotazione. Difficoltà per i Day Service, per la carenza di
personale, nella mobilità dell’utenza verso i centri ospedalieri
limitrofi secondo il declamato modello Hub e Spoke».
Dinanzi
a questo scenario tutt’altro che allegro, quello che la Consulta
chiede è scontato. «Si
richiede al sindaco Abbaticchio un incontro tematico urgente alla
presenza delle massime cariche istituzionali cittadine e di settore,
esteso ai capigruppo consiliari e ai rappresentanti locali della
Medicina di Base e Pediatri di Libera scelta per condividere le
azioni congiunte da intraprendere a tutela della comunità di
Bitonto, Palombaio, Mariotto e dell’ambito territoriale».