Impugnare, davanti al Tribunale amministrativo regionale (Tar), la determinazione conclusiva della Conferenza di servizi di due mesi fa da parte della Città metropolitana con cui si è dato il parere favorevole alla Autorizzazione integrata ambientale (Aia) per la discarica Ferlive, e arrivato per le modifiche progettuali presentate rispetto al progetto iniziale del 2011, e poi bocciato quattro anni fa. Si arricchisce di un nuovo capitolo (in verità già atteso) la lunga battaglia tra Bitonto e la discarica che si vorrebbe creare in contrada Colajanni dove smaltire rifiuti speciali non pericolosi. La decisione è stata messa nera su bianco con la determina di Giunta di ieri l’altro, allorchè l’esecutivo guidato da Francesco Paolo Ricci ha dato mandato all’avvocato esterno designato, Vincenzo Caputi Jambrenghi, già difensore del Comune di Bitonto in precedenti fasi del contenzioso contro la stessa parte, di procedere, insieme al servizio Contenzioso comunale, con il ricorso al Tar Puglia.
Il ricorso arriva dopo due precedenti tentativi presentati alla presidenza del Consiglio dei ministri. Con il primo, da Palazzo Gentile hanno recapitato a Palazzo Chigi una richiesta di opposizione al disco verde della ex Provincia, ma bocciata perché, secondo la visione romana, la decisione arrivata da via Spalato non sarebbe affatto definitiva e, quindi, non si può fare opposizione. Con il secondo, invece, si è tentato l’istanza di autotutela per chiedere la revisione del provvedimento.