Una serata bellissima, coinvolgente, emozionante. In poco meno di due ore, sono deflagrati tutti gli stereotipi sui calciatori bellocci e incolti per schiudere un mondo di trasparente, commendevole verità. A compiere questa magia di profonda, stupefacente umanità è stato l’incontro tenutosi ieri sera presso la sede dell’Università dell’Anziano, fra gli iscritti della molto benemerita associazione e una nutrita delegazione del Bitonto calcio, fortemente voluto dal responsabile dell’area sociale del sodalizio neroverde, Domenico Lisi, e dal numero uno dell’intramontabile ateneo Valentino Losito.
Che ha dato il “la” al felice dialogo con un tuffo nella nostalgia, ricordando le sue lacrime al gol salvezza di Franco Chimenti contro il Bisceglie e l’abbraccio sincero e commosso a Paolo Catucci, di ritorno dal celebre spareggio col Noicattaro. Poi, il presidente Antonello Orlino ha raccontato tutte le vicissitudini e lo stato di salute, per fortuna risanata del suo sodalizio. Mister Vincenzo Santoruvo ha sciorinato il suo lucente “cursus honorum”, fatto di cadute e rinascite, rimarcato quanto abbia contato per lui il ferreo magistero di Antonio Conte e sottolineato la splendida alchimia che si è creata con lo spogliatoio.
Il difensore carioca Murilo Gomes ha esternato con straripante simpatia la sua bitontinità che surclassa la saudade. L’attaccante Simone Figliolia ha illustrato con passione il senso di responsabilità che prova un calciatore che rappresenta un’intera comunità. Il fantasista argentino Santiago Chacon ha confessato la sua condivisibile ammirazione per il Pibe de oro Diego e la Pulce Messi.
Infine, il bomber Loris Palazzo ha manifestato tutto l’orgoglio di chi sa d’essere un punto di riferimento per la città e un faro per i giovani compagni. Così, mentre Salvatore riprendeva tutto in maniera impeccabile, Antonio sul display del cell mostrava fiero la foto del suo Torrione, Leo carezzava le istantanee che ne immortalavano lo stile di difensore raffinato, Saverio si rivedeva giovane e barbuto maestro di atletica intorno al fazzoletto dideserto che era il Comunale, Vito e Pasquale navigavano nel dolce mare della memoria e la professoressa Gianna apprezzava la caratura umana e l’etica altezza degli ospiti, si percepiva il calore, invisibile epperò tangibile, di un abbraccio, che va ben oltre un pur lodevole comune sentire, per coronare una condivisione di destini e sogni, fatta non solo di pallone.