Un giorno, un vecchio giornalista disse ad una giovane cronista: “Cosa preferisci? Andare a vedere ‘Piripicchio’ a teatro o andare al Consiglio Comunale? Probabilmente, ci divertiamo di più a Palazzo ‘Gentile’”.
Mai parole furono più vere. All’epoca correva l’anno 2010 e di anni ne sono passati dieci, ma a farci ridere o piangere ci pensano sempre gli uomini che abitano – temporaneamente, a seconda delle correnti – il nostro Palazzo nobiliare. Perché i sentimenti umani sono strani e vivono di opportunità, rabbia, benevolenza, cattiveria, amicizia e pugnalate alle spalle, alternate tutte in men che non si dica.
Nelle ultime settimane, abbiamo vissuto scossoni importanti e ogni giorno, provavo ad aprire il computer per scrivere indignata di ciò che accadeva, ma, vuoi per le emergenze del lavoro “vero” (e le emergenze vere, tra lavoratori in cassa integrazione, le bombe a Foggia e mille altre cose), vuoi per le scosse di assestamento quotidiane, ho sempre rimandato fino ad oggi. La domenica del Signore e della riflessione. Dopo questi primi tre paragrafi di “nulla”, tento di fare un piccolo riepilogo.
Ad abbandonare, nei giorni scorsi, la giunta di Michele Abbaticchio è stato Domenico Incantalupo. Assessore all’Ambiente in due momenti diversi dell’A.D. Abba1 e Abba2, che si è fatto da parte (massimo rispetto per gli “impegni personali”, ma sta diventando un topos, onestamente) per far posto a Cosimo Bonasia (leggi qui: https://bit.ly/2uHTpUu). Altre deleghe per l’ingegnere – professionista garbato e competente -, mentre quelle all’Ambiente sono rimaste al multiforme (come Ulisse) Abbaticchio, in vista anche del cambio tra ASV e Sanb, che, pare, avverrà a breve.
Nel frattempo, la città è piena di rifiuti ingombranti un po’ qui e un po’ lì e tutto è rimesso alla buona, buonissima volontà, dei dipendenti che fanno quel che possono, sapendo di stare in una azienda in liquidazione. Dall’ingresso di Bonasia consegue, però, anche l’ingresso di Emanuele Sannicadro e Michele Daucelli in maggioranza. Ma quale dolore! Io non ce la faccio, davvero. Lo capisco che la politica è un “gioco” di scacchi e pedine, lo capisco pure che bisogna fare come con i bambini con le medicine: per una causa più grande si infila il farmaco nel Fruttolo che è più dolce. Ma come fate? Siete voi, gli stessi, che quando ci trovavate per strada urlavate allo scandalo perché “Voi non fate le inchieste contro il sindaco!”. E, magari, quando abbiamo scritto i pezzi, nemmeno li avete letti (ma eravate in buona compagnia, tranquilli). Sannicandro, così, fa la stessa fine di Dino Ciminiello. Entrambi candidati contro l’attuale sindaco sono diventati, ormai, suoi alleati. Ciminiello, addirittura, è diventato capogruppo in consiglio di Italia in Comune, partito “vice-capeggiato” da Abbaticchio a livello nazionale. Partito che si sta muovendo da un lato in vista delle regionali, schierandosi in maniera netta e decisa al fianco di Michele Emiliano e che presenterà una lista di “big” che andrà dalla capitanata al capoluogo ionico, senza tralasciare nessuno.
Certo è che all’interno qualche scricchiolio c’è stato: Maiorano non è più capogruppo (“per i troppi impegni scolastici”), Vincenzo Gesualdo cede il passo a Raffaele Picciotti per la segreteria cittadina (“per impegni professionali”). Ma tutto va benissimo, l’hanno scritto anche in una nota (in cui c’erano allegate persino tutte le fototessere dei consiglieri ‘partecipanti’) e noi ci crediamo, tranquilli. In tutto ciò, fresca di giornata, è la notizia che il segretario di Sinistra Italiana, Domenico Masciale – dopo le battaglie per FerLive e dopo la riapertura del circolo ANPI – ha lasciato il suo posto. Ma sono anche diversi i rumors che lo vedono sempre più vicino alla compagine del nostro primo cittadino. In tutto questo bel marasma c’è anche quel poverino di Vito Labianca che già in questa consigliatura ha fatto uno sforzo sovraumano a non fare nemmeno un’assenza (a differenza dell’A.D. Abba1), ora l’altare dove è stato posto, diventa l’altare di Isacco. Defenestrato. Non serve più. Ma l’operazione fatta alle spalle di Labianca è stata chirurgica: erano in cinque, tutti d’amore e d’accordo, nel neonato partito “Sud al Centro” (della super chiacchierata e suffragata Anita Maurodinoia) Vito Labianca, Giuseppe Santoruvo, Giuseppe Fioriello, Arcangelo Putignano e Marida Milo Milo. Molti dimenticano, però, il famoso detto che “Il primo amore non si scorda mai”. Così Santoruvo e Fioriello sono tornati a riformare 70032, quasi blindando l’ingresso per altri. L’intenzione? Sembrerebbe proprio quella di sedere sullo scranno più alto del consiglio facendo finire Labianca e gli altri due “pellegrini” di “Sud al Centro” all’opposizione. L’opposizione. Che brividi mi dà scriverlo: op-po-si-zio-ne. Ma c’è, esiste? Al momento sono rimasti in tre, eroi solitari: Carmela Rossiello, Franco Scauro e Franco Natilla (appena rientrato), che potrebbero essere affiancati dal gruppo dei “defenestrati”, arrivando, dunque, a sei. Che finalmente comincino a moltiplicarsi le voci “fuori dal coro”?
In tutto ciò, in ultimo (ma chissà quante cose mi sono scordata nel frattempo) ci resta pure Francesco Brandi! Segretario del Pd, annunciato in pompa magna tanto che dalla gioia aveva toccato il cielo con un dito. L’elio nel palloncino è finito e, così, dopo la fine dell’era di Michele Naglieri, anche Brandi lascia le scale della ‘Pescara’. Certo è che l’assessore di riferimento non l’aveva proprio tanto ben digerito – nonostante qualche buona dose di Gaviscon e qualche passata di Voltaren – ha preferito fare un passo indietro.
Alla fine l’unica ad avere ancora un legame con loro è la povera Rosa Calò che, però, nonostante sia utile per il primo cittadino per tappare un po’ buchi ovunque, non ha un partito di riferimento che la rappresenta e, dunque, potrebbe essere la prossima ad essere scambiata per il miglior offerente. Sorte analoga anche per Domenico Nacci, che a giornate alterne corre dinanzi alle dirae dei tifosi neroverdi, e che ha con sé il solo Massimo Lacetera dell’ei fu “Puglia in più” – che aveva come segretario Nino Colasanto ora nel Pd – adesso con un piede in Italia in Comune. Nel tourbillon intricato e spesso indecifrabile, rimane “scoperta” la delegata sindaco di Palombaio, Lisa Nuzzo, a cui è stato tolto l’assessore di riferimento Incantalupo. Si corre e si rincorrono, poi, anche possibili nomi per i futuri candidati che dovranno sostituire degnamente Abbaticchio (che lo si ami o lo si odi, bisogna riconoscergli un grande dono di strategia). In pole position, ci sarebbe il nome di Gaetano De Palma – attuale assessore al Welfare – (nome che potrebbe aver fatto scricchiolare un po’ Italia in Comune), ma anche quello di Cristian Farella (segretario super professionale del sindaco, che ha fatto un passo indietro – come le migliori vallette -), e di Francesco Brandi.
Molte le compagini che stringerebbero, invece, sull’avvocato penalista Damiano Somma che unirebbe diverse frange politiche, comprese quelle un po’ mascherate di destra che erano finite nel calderone dello chef Abbaticchio. Insomma, chi vivrà vedrà. Ma una bella visita all’oculista dovremmo farcela tutti.
Per eventuali repliche o chiarimenti potete scrivere a redazione@dabitonto.com (per legge e deontologia siamo tenuti a pubblicarle). Al cellulare o su whatsapp per principio, non rispondo.