Sapevamo che dovevamo ripartire. Per scrivere insieme ai nostri lettori la storia di questa odiatamata città.
Abbiamo spalancato la finestra della redazione su vicoli, palazzi, piazze.
Siamo scesi per strada con un solo intento: guardare negli occhi uomini e donne, giovani e anziani, poveri e ricchi, fragili e potenti. Volevamo capire quale fosse il loro tormento.
Il lavoro, ecco.
Tragedia quando non c’è, a tutte le età purtroppo. Soddisfazione non senza preoccupazione, quando c’è.
Desiderio e fatica.
Volontà di operare e sogno di realizzarsi.
Tutto quello che il mondo contemporaneo ci vuole portare via.
Non è un caso che in Spagna si dica “travaglio”, come una gestazione lunga una vita che debba partorire la propria identità.
Abbiamo raccolto testimonianze tante da dover dividere in due puntate l’inchiesta.
Sui nostri taccuini hanno trovato posto le ipotesi di soluzione del problema avanzate dai politici.
Le inquietudini dei giovani che restano tra fiducia e rassegnazione.
E la nostalgia di coloro che hanno chiuso i progetti in un trolley e sono partiti, forse per sempre.
Il dramma profondo e irreversibile delle saracinesche che s’abbassano.
La speranza in un domani migliore di quegli imprenditori che provano a sollevarle.
Il sorriso fiero dei giovani che stanno scommettendo sulla movida notturna e non solo.
Persino la redenzione di quei ragazzi che si sono fatti attrarre dalle ingannevoli sirene della malavita che dona soldi sporchi e facili, ma soprattutto tanti guai con la giustizia.
Li abbiamo sentiti tutti per auscultare il cuore di Bitonto, Palombaio e Mariotto.
E così abbiamo scoperto che è solo lo specchio del nostro cuore di navigatori dell’informazione dinanzi ad una nuova, misteriosa, affascinante e imprevedibile avventura.
Aspettiamo nuovi palpiti, dunque, senza dimenticare che il passato è il respiro del presente…