«Non si può fare».
È questa la risposta che l’ingegnere Emanuele Pagone, ex assessore ai Lavori Pubblici, dà a quanti, in città, si chiedono come mai non si pensi ad un sottopasso anche su via Senatore Angelini, quello che separa la città dalla zona artigianale e dalla via vecchia per Molfetta. All’incontro sul sottopasso di via Santo Spirito, organizzato dal Partito Democratico e tenutosi giovedì, oltre all’opera in via di realizzazione, si è parlato di questo, e precisamente dell’idea di eliminazione, nell’ottica della rimozione dei passaggi a livello in modo da ricucire il tessuto urbanistico e rendere più sicura la circolazione ferroviaria.
Una impossibilità causata, tra i vari fattori, dalla vicinanza con la stazione centrale delle Ferrovie del Nord Barese, che rende più difficile la realizzazione, e dalla mancanza di un progetto che possa essere vagliato ed eventualmente finanziato dalla Regione: «In assenza di un progetto la Regione non finanzia nulla. Lì c’è bisogno di una progettazione complessa. C’è da ripensare una intera area».
Ma per risolvere il problema degli ingorghi che si creano quotidianamente, in occasione delle frequentissime chiusure delle sbarre, qualche idea in cantiere comunque c’è. Ad illustrarla è il maggiore Gaetano Paciullo, della Polizia Municipale: «Si è pensato a semafori con pannelli a messaggio variabile che avvisi gli automobilisti che il passaggio è chiuso e che conviene dirigersi verso il sottopasso. L’opera sarà finanziata totalmente dalla Ferrotramviaria. Non sarà la panacea di tutti i problemi, ma permetterà una migliore circolazione, riducendo le lunghe code».