Nei giorni scorsi, l’associazione Bitonto in MoVimento(5Stelle) ha consegnato la petizione
sottoscritta da 1000 cittadini per collocare limitatori di velocità modello
“dosso” fuori dalle scuole e nelle arterie stradali percorse a velocià
sostenute.
Il sodalizio pentastellato è stato il primo ad utilizzare lo strumento democratico della petizione messo a disposizione dei bitontini per poter interagire con la pubblica
amministrazione.
“L’idea della petizione è scaturita dal grave
episodio successo ad un bimbo ed il suo papà che sono stati investiti da
un veicolo in transito mentre accompagnava il figlio a scuola. L’associazione Bitonto in MoVimento ha ritenuto
opportuno evidenziare l’accaduto per evitare il ripetersi di spiacevoli episodi”,
ricordano i componenti dell’attivissimo soggetto socio-politico.
Che, poi, sottolineano: “Dal giorno in cui si è deciso di
far partire tale iniziativa ci sono state delle risposte, sia pure non
ufficiali, da parte dell’amministrazione che affermava di aver adottato dei
provvedimenti in merito. Tutto ciò non era del tuttocorrispondente al vero. Infatti, nel 2010 c’è solo una ipotesi di
progetto che parla di dossi rallentatori su alcune strade cittadine a scorrimento
veloce”.
“Nella
nostra petizione invece – proseguono –, chiediamo l’uso di qualsiasi mezzo atto alla messa in
sicurezza degli accessi alle scuole, ovvero l’uso di corridoi di sicurezza,
semafori mobili autoalimentati, bande rumorose, sistemazione della segnaletica
orizzontale e verticale”.
Dunque, il dado è tratto. A chi deve intervenire non resta che agire.
Ma i dossi riusciranno a rallentare anche il turbo
della barbarie bitontina?