«Questa amministrazione, fin da quando si è insediata, ha sempre pensato alle fasce più deboli della popolazione». Nella conferenza stampa convocata «per fare chiarezza su quanto successo negli ultimi giorni in materia di Tares», è una vera e propria arringa quella fatta dall’assessore al Bilancio Michele Daucelli, nell’occhio del ciclone per gli aumenti (a volte anche incredibili) della nuova tassa sui rifiuti e per la confusione (che fa rima con lunghissime code) degli ultimi giorni all’ufficio Tributi di Palazzo Gentile. Il “Saccomanni” bitontino non arretra di un centimetro dalle sue posizioni, difende l’internalizzazione del servizio tolto alla Cerin, giustifica le code agli sportelli comunali come colpa «della mancanza degli acconti sui bollettini».
Minori trasferimenti. Daucelli, però, parte dal passato, e dai continui tagli che il Comune ha subito negli ultimi due anni dallo Stato. – 6 milioni di euro. «Nel bilancio 2012 – principia l’assessore – abbiamo avuto una riduzione di trasferimenti per circa 4 milioni e 200 mila euro, ma nonostante tutto non abbiamo aumentato l’aliquota Irpef, non abbiamo aumentato la Tarsu e abbiamo deciso soltanto di fare la patrimoniale». Alias, alzare al massimo l’aliquota Imu per le seconde case. «Nel bilancio 2013, invece, dovevamo necessariamente colmare il gap del 30% tra quanto spendiamo in tema di rifiuti rispetto a quanto incassiamo e perciò, anche mantenendo la Tarsu, gli aumenti del 25 – 30% ci sarebbero comunque stati. I tagli, poi, sono stati di 1 milione e 800 mila euro, ma i nostri concittadini non hanno pagato l’addizionale Imu e l’Irpef non è stata toccata». Tutti gli aumenti, però, sarebbero stati fatti tutelando le fasce più deboli della popolazione, «come dimostra la modifica al regolamento delle Entrate, che permette al cittadino in difficoltà di pagare in 24 rate i propri debiti e il regolamento Tares».
Questione Cerin. Ma è stato giusto togliere il servizio alla Cerin? «Internalizzando il servizio il Comune risparmierà 400 mila euro – sottolinea l’ex assessore al Bilancio della seconda giunta Pice – e sono ottimista che gli uffici daranno un servizio soddisfacente alla cittadinanza. Ci sono 3 unità che lavorano: 1 è delegato a dare gli avvisi non ancora arrivati, e gli altri 2 fanno front office. Sulla Cerin, poi, abbiamo scritto al concessionario chiedendo 2 mesi di proroga, ma ha rifiutato». Una vicenda a dir poco singolare. Dopo che il sindaco Michele Abbaticchio ha sparato a zero sull’operato del concessionario, il dirigente del settore Finanziario, Nadia Palmieri, il 30 dicembre scrive una lettera alla Cerin per chiedere una proroga di due mesi del servizio di riscossione. La risposta arriva il 31 dicembre (ultimo giorno di contratto per l’azienda, ndr) ed è negativa e terrificante al tempo stesso perchè la Cerin scrive che «desta stupore il fatto che, codesto Comune, abbia fatto la proposta in questione con evidente ritardo quasi a sconfessare l’astio manifestato nei confronti dello scrivente». Uno schiaffo.
Code, agevolazioni, comunicazione. «Le code di questi giorni sono causate dal fatto che il 70 – 80% dei bollettini è senza acconto, dal fatto che molti non hanno ricevuto nulla oppure per alcuni errori nel nucleo familiare», spiega Daucelli, che aggiunge che «la colpa di questi errori sta forse nel fatto che molti non hanno pagato la prima parte del tributo nei tempi prestabiliti». Per le agevolazioni, invece, ci sarà tempo fino al 27 febbraio per presentare domanda al Comune (che dal 31 gennaio provvederà a fornirsi dei moduli adatti), mentre è ancora in alto mare la convenzione tra Palazzo Gentile e i Caf convenzionati, «perchè l’ultima finanziaria porrebbe alcune questioni e difficoltà tecniche che stiamo cercando di capire meglio». «Le agevolazioni si possono chiedere per la parte di tributo che spetta allo Stato e chi ha avuto il bollettino in ritardo non pagherà di più», precisa l’assessore. Che poi nega che il Comune abbia peccato di comunicazione sulla questione, e che gli uffici si siano organizzati tardi per internalizzare il servizio di riscossione. «La Cerin ci ha dato le pratiche soltanto i primi giorni dell’anno, e quindi era impossibile partire prima», si difende il titolare al Bilancio.