La nostra città riesce sempre a distinguersi per essere “pilota” per attività formative e laboratoriali che portano alla crescita sana dei cittadini del domani.
Nell’istituto comprensivo “Cassano – de Renzio”, infatti, è stata condotta la sperimentazione regionale del progetto “Io non rischio scuola”, un’attività di formazione sulle buone pratiche di protezione civile, destinata ai bambini della scuola primaria.
Sono stati 56 gli studenti coinvolti, in 3 appuntamenti e per una durata di sei ore totali – dal 14 maggio al 5 giugno scorso -, che si sono destreggiati in una serie di attività programmate in un “kit” composto da schede in cui erano descritte le attività che i volontari hanno fatto svolgere in classe.
La sperimentazione, che ha visto il coinvolgimento di tutte le Direzioni Regionali di protezione civile e delle Organizzazioni di Volontariato Nazionali e locali, rientra tra le attività della Campagna di comunicazione “Io non rischio” che ha la finalità di informare e sensibilizzare i cittadini sui rischi naturali di tutto il territorio nazionale.
La campagna è stata promossa e realizzata dal Dipartimento della protezione civile, l’Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze (ANPAS), l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), la Rete dei Laboratori Universitari di Ingegneria Sismica (ReLUIS), Fondazione (CIMA) Centro Internazionale in Monitoraggio Ambientale.
La classe 4E, guidata dalle maestre Ketty Naglieri, Patrizia Losito e Marta Cagnetta, ha approfondito la fenomenologia del terremoto; la 5 A, delle maestre Concetta Stallone, Vincenzo Parisi e Lucia Agostinacchio, ha invece trattato con gli esperti l’alluvione.
Una serie di attività che hanno visto concretamente con sassolini, fanghiglia, acqua, imbuti e piani inclinati provare, in piccolo, cosa significa veder franare un suolo in seguito ad una forte alluvione; o più semplicemente spezzare uno spaghetto ha fatto percepire, tra le dita, la stessa vibrazione che la terra subisce durante un terremoto.
I laboratori sono stati anche di tipo percettivo: i piccoli studenti della primaria hanno imparato a condurre i compagni con il “bruco cieco”, un gesto di fiducia per poter evacuare le zone pericolose in caso di emergenza, o come proteggersi sotto i banchi in caso di scosse sismiche. Questi solo alcuni piccoli esempi delle tante attività svolte.
«Il parere è estremamente positivo sulle attività svolte – ha commentato il dott. Antonio Augurio, volontario e responsabile regionale della protezione civile -. I ragazzi si sono comportati bene e hanno imparato ad essere cittadini attivi, a come muoversi in situazioni di difficoltà. Hanno risposto alle attività con entusiasmo e si sono sempre fatti trovare preparati, grazie al grande supporto professionale degli insegnanti».
«L’esperienza sarà ripetuta anche in altri istituti ed essere stati primi in tutta la Regione Puglia ad essere scelti e ad aver ospitato questo tipo di attività: ci fa sentire orgogliosi per il lavoro che si svolge a scuola, grazie all’impegno di tutto il corpo docente, al contributo delle famiglie e alla bravura dei nostri studenti», ha concluso la preside Anna Bellezza.