Eppur si muove, disse (forse) il mai dimenticato Galileo Galilei. E mai più frase è più attagliante per la Zona economica speciale (Zes) “Adriatica” che, dopo anni di fermi e buio, comincia a ingranare grazie al commissario straordinario Manlio Guadagnuolo, arrivato a fine maggio al timone della barca.
Ed è stato proprio lui a firmare la prima storica Autorizzazione unica (le richieste, dal 5 settembre, si possono presentare attraverso lo sportello digitale apposito) e che riguarda da vicino Bitonto. Questo perché si tratta della realizzazione di un insediamento produttivo di una holding operativa, comprendente otto start-up innovative, nell’ambito delle tecnologie dirompenti nella scienza dei materiali, food-health, biomaterials, environment ed energy. Gli immobili industriali e gli uffici, per un complessivo investimento di circa otto milioni di euro e una ricaduta occupazionale di oltre 100 unità, saranno realizzati su un’area a cavallo tra i territori comunali di Bitonto e Modugno, in un tempo previsto di 24 mesi. La speranza è che si tratti della prima di una lunga serie (anche magari con la riperimetrazione), visti anche i vantaggi economici nell’investire nella Zes (a riguardo c’è stato un incontro anche a Bitonto un mese fa https://bit.ly/3ALWZvv).
La Zes Adriatica interessa circa 3400 ettari di territorio, di cui 2.900 in Puglia. E per chi investe ci sono pesantissime agevolazioni fiscali, quali il credito d’imposta a valere sull’intero valore dell’investimento (pari al 45 per cento per le piccole, 35 per cento per le medie e 25 per cento per le grandi imprese), la riduzione dell’Ires del 50 per cento, vantaggi derivanti dalla riduzione/azzeramento degli oneri comunali grazie ai kit localizzativi (in corso di definizione tra il Commissario Zes e i Comuni interessati), i contratti di sviluppo, “il pacchetto Zes”.