Gli
elementi di novità non mancano.
Da
un lato ci sono alcuni volumi scritti da Mariano Magrassi e donati
dalla professoressa Innocenza Saracino.
Accanto,
poi, spicca una bella immagine dell’ex arcivescovo dell’arcidiocesi
Bari-Bitonto, con una frase che meglio di tutte racchiude la sua vita
di appassionato di cercatore di Dio: “L’attenzione posta agli
emarginati è tale non solo se si considerano oggetto passivo della
nostra carità, ma deve tendere soprattutto a farli divenire soggetti
attivi della loro promozione umana”.
E
poi le due sculture, ottimamente realizzate da Meo Castellano e Pio
Massarelli: “Il guaritore ferito” e
la “Resurrezione”.
La
Sala riunioni della Fondazione Santi Medici “Cosma e Damiano” si
rifà il look e, soprattutto, cambia nome. Da sabato pomeriggio è
intitolata a Mariano Magrassi, indimenticato e indimenticabile
arcivescovo di Bari-Bitonto dal 1977 al 1999. E che, il 18 novembre
di 23 anni fa, nel 1993, firmava proprio l’Atto costitutivo della
Fondazione. Poi cresciuta bene e diventata un fondamentale punto di
riferimento per la comunità bitontina e non solo.
“In
questa sala – ha ricordato don Vito Piccinonna, presidente
della Fondazione e rettore della basilica Santi Medici – si
svolgono le riunioni del nostro Consiglio di amministrazione, e come
tale era giusto intitolarla in memoria del nostro ex arcivescovo. È
una iniziativa che abbiamo pensato tempo fa e che abbiamo fatto di
tutto affinché si concretizzasse”.
A
benedire la nuova sala è stato Francesco Cacucci, attuale
arcivescovo di Bari-Bitonto, e successore proprio di Magrassi quando
questi ha dovuto lasciare per gravi motivi di salute, che lo hanno
portato alla morte nel 2004.
Alla
sua figura, l’allora sindaco Nicola Pice e tutta l’amministrazione
comunale, hanno reso omaggio “nel
ricordo del suo magistero arcivescovile sorretto da serafico ardore”.