Gianni, ne siamo certi, desiderava un mondo dipinto dei colori della giustizia e della verità.
Può essere chiamato uno che immagina una cosa così sognatore o utopista?
Noi crediamo che sia solo un amatore della vita, quella vera, senza maschere e infingimenti.
Gianni aveva una luminosa dote: ridonava il sorriso con le sue mani fatate: ai mobili vestiti di tempo che diventavano meravigliosi, a chi ascoltava la spensierata dolcezza della sua musica, ai cittadini che avrebbero usufruito delle sue civiche, ostinate battaglie, persino all’indegno amico portiere che scampava da un gol altrui.
Insomma, Gianni Castellano era una persona autentica, tanto da apparire altro rispetto a questo cimitero travestito da carnevale (copyright Giovanni Arpino), come appare certi giorni la nostra esistenza quaggiù.
Così, non può che rallegrarci la decisione della amministrazione comunale di intitolare la Sala Fumetti della Biblioteca comunale “Eustachio Rogadeo” all’attivista del Movimento Cinque Stelle, che ci ha lasciato troppo presto.
Sarà bello ricordarlo in una stanza che è già un universo fatto di disegni, colori e sogni…