L’associazione ecologista FARE VERDE comunica che giovedì 25 ha partecipato con alcuni volontari alla manifestazione davanti al palazzo del Consiglio Regionale della Puglia contro il progetto per l’inceneritore nel territorio metropolitano di Bari.
Per quanto riguarda la posizione di FARE VERDE, essa è di netta e intransigente contrarietà al progetto di costruire nuovi inceneritori per motivi sanitari, ambientali ed economici. La letteratura medica ha dimostrato ampiamente gli effetti nocivi sugli esseri umani e sugli animali delle emissioni dovute agli inceneritori, o termovalorizzatori che dir si voglia, con l’insorgenza di conseguenti gravi patologie.
La messa in opera degli inceneritori vanifica poi la gerarchia delle fonti di smaltimento, le cosiddette 4 R (riduzione riuso, recupero, riciclo) andando a disincentivare i comportamenti virtuosi sia dei cittadini che fanno la raccolta differenziata sia delle imprese che riducono gli imballaggi.
Economicamente poi non conviene puntare sugli inceneritori: secondo stime del Massachussets Institute of Tecnology per ogni milione di tonnellate di rifiuti si creano 80 posti di lavoro nel caso che la scelta sia l’inceneritore; salgono a 600 nel caso delle discariche ed arrivano a 1600 se si opta per il riciclaggio. Il riciclaggio, ed ancor più il riuso (vuoto a rendere con cauzione), produce un’occupazione indotta di 20 volte superiore rispetto all’incenerimento.
Inoltre, per quanto riguarda l’energia recuperata (che è il pezzo forte dei sostenitori degli inceneritori), il WorlWatch Institute ha dimostrato che la raccolta differenziata con il conseguente riciclaggio garantisce un risparmio da 3 a 5 volte superiore rispetto a quello ottenibile con l’inceneritore.
Non dimentichiamo, infine, che in natura nulla si distrugge e che il 30% dei rifiuti che bruciamo si trasforma in ceneri e polveri che si accumulano in discariche speciali. Un’altra parte, troppo fine per poterla intercettare, si accumula sui terreni agricoli, nel cibo e nei polmoni dei nostri figli.
Tanto premesso, va posto in rilievo come la nostra associazione da tempo sostiene la pratica del vuoto a rendere con cauzione, per tutti i liquidi alimentari, sulla scorta di quanto accade nei paesi del Nord Europa, come soluzione prioritaria al problema dei rifiuti, che rispetto allo stesso riciclaggio presenta indiscutibili vantaggi: dal non creare rifiuti e di essere la reale alternativa all’usa e getta (senza gravare sulle finanze del Comune) al risparmio di materie prime e di energia necessarie alla produzione di nuovi imballaggi.