Quest’estate, in pubblica piazza intervistato da Giuseppe Simone di Sky, l’uomo del vento Francesco Moser raccontava con amarezza mai sopita il più grande rimpianto della sua carriera: l’epilogo del Mondiale di Monteroni.
Con estrema crudeltà ne ricordava esattamente ogni singolo fotogramma.
Proprio come accadeva a quel fuoriclasse che aveva fatto valere tutta la sua arte sublime di mediatore per portare la grande kermesse planetaria proprio qui nel Tacco d’Italia: Mimì Pantaleo.
Mente politica lucidissima, uomo pacato e colto, garbo e signorilità i suoi tratti distintivi, vero punto di riferimento per tutti coloro che avevano la ventura di incontrarlo, prezioso consigliere di grandi amministratori, fiero propugnatore della indipendenza di Palese e Santo Spirito dal capoluogo, appassionato visceralmente di ciclismo e nume tutelare della Federazione, ha portato, come detto, il mondiale in Puglia ed una tappa sontuosa del Giro d’Italia a Bitonto.
Prima che capogabinetto del sindaco bitontino Raffaele Valla, era stato soprattutto braccio destro del Presidente della Regione Salvatore Fitto e poi era tornato a via Capruzzi da eletto.
Gli dedicai un pezzo sul Pirata che scriveva poesie, quel Marco Pantani molto amato da lui.
Ciao Mimì, e ancora grazie perché ho avuto la fortuna di conoscerti…