A egregie cose il forte animo accendono L’urne de’ forti,…; e bella E santa fanno al peregrin la terra Che le ricetta. (Dai “Sepolcri” di Ugo Foscolo) Sono versi che rispecchiano la personalità del caro, indimenticabile, Vincenzo Schiraldi. Mercoledì 29 ottobre, in delegazione formata da me, presidente dell’Accademia della Battaglia, e in rappresentanza dei tanti amici e colleghi di Vincenzo, Andrea Ricci presidente e altro membro dell’associazione “Amici del Cuore”, la famiglia Schiraldi, presso l’ospedale Miulli di Acquaviva abbiamo vissuto un momento di toccante e forte umanità, nel ricordo di Vincenzo e delineandone qualità e carismi. Su iniziativa della prof.ssa Marilena Leone, che di Vincenzo ha fatto sua l’eredità umana e professionale, subito e con entusiasmo accolta dall’Accademia della Battaglia, da amici e colleghi che sempre ne hanno apprezzato le qualità, non ultima l’associazione “Amici del Cuore,, si è voluto lasciare un segno tangibile a perenne ricordo dell’ultima tappa terrena di Vincenzo. MONITOR PAZIENTE CMS 8000 CON CARRELLO PER MONITOR C00 35152 A ricevere la delegazione uno staff formato da: Governatore del Miulli Sua Eccellenza Mons. Domenico Laddaga, dott. Fabrizio Celani direttore sanitario, dott. Vito Delmonte direttore U.O.C. Anestesia e Rianimazione, dott.ssa Gisella Caracciolo responsabile U.O.S Rianimazione. Tra vecchie e nuove conoscenze, amici di lunga data e colleghi di Vincenzo, lo staff dell’ospedale Miulli, c’è stato un riscontro di opinioni condivise. Una cerimonia semplice, frugale, essenziale dal tema di fondo: Vincenzo uomo, marito, padre, nonno, docente, amico, “dono” per la famiglia, la scuola, la Città tutta nelle sue molteplici espressioni e sfaccettature. Accanto alle caratteristiche “umane” sono emerse le qualità “cristiane” che, enunciate da Sua Eccellenza Mons. Domenico Laddaga, calzavano tutte sulla figura di Vincenzo. E quanta umanità è emersa nelle parole della dott.ssa Gisella Caracciolo, che, insieme allo staff infermieristico, ha avuto in carico la cura di Vincenzo durante il doloroso calvario inflitto dal Covid-19! Parafrasando le sue parole, nei contatti per via multimediale, nelle audio e videochiamate e nei messaggi, che con carità cristiana ella favoriva perché Vincenzo non si sentisse solo, emergeva il forte legame familiare con tutti, moglie e figlie e l’affetto incondizionato per i diletti nipotini. Per non parlare dei messaggi vocali dei tanti amici che gli davano ossigeno e serenità. Il sorriso si abbozzava sulla sua bocca, mentre lacrime accusavano la commozione di medici e paramedici di fronte ad un paziente sereno e collaborativo pur segnato inesorabilmente da un invincibile nemico invisibile. E come questo terribile nemico poteva risparmiarlo se Vincenzo, mite e amico di tutti, sempre disponibile, non ometteva mai un saluto, una sia pur breve sosta con chiunque incontrava, una parola buona, un incoraggiamento? Vincenzo non era sprezzante del nemico; magari lo ha sfidato, pur di non rinunziare al suo modo di essere. La famiglia Schiraldi, messa a conoscenza dell’iniziativa, grata delle prestazioni sanitarie e dell’accompagnamento umano a Vincenzo, quando l’isolamento e la mancanza fisica degli affetti più cari, l’isolamento sarebbe stato l’unica compagnia, e di fronte alle tante indimenticabili immagini toccanti che ci hanno colpito profondamente durante il lockdown, espresse l’auspicio e il desiderio che un segno tangibile ricordasse il passaggio di Vincenzo nell’ospedale Miulli. Sono state parole, è stato un gesto che ha toccato profondamente il personale del Miulli per il quale si è espresso il Governatore Sua Eccellenza Mons. Domenico Laddaga, ricordando che è facile subire denunzie pretestuose in caso di esito negativo delle prestazioni, nonostante tutto l’impegno e la professionalità del personale. Al contrario, mai una famiglia, come il lebbroso del Vangelo, sia tornata indietro e riconosciuto gli aspetti umani di tutto lo staff, specialmente nei casi disperati! La famiglia Schiraldi è antesignana per questo riconoscimento: una bella famiglia cresciuta sotto l’alto patrocinio di Vincenzo. Ancora con Ugo Foscolo: Sol chi non lascia eredità d’affetti Poca gioia ha dell’urna; Indiscutibile l’impegno e le qualità professionali; rare le doti e i carismi umani, civili, cristiani! L’immortalità di Vincenzo sul piano umano è tutta nella grande e preziosa eredità che ci ha lasciato. Ringraziamenti sono stati effusi dallo staff sanitario alla famiglia Schiraldi, alla delegazione presente, agli organizzatori dell’iniziativa, prof.sse Marilena Leone e Concetta Tota, e da queste e dalla famiglia Schiraldi estesi a tutti coloro che vi hanno aderito. Nota a margine: altro segno tangibile per la nostra Città, è già pronto per l’intitolazione della palestra della Scuola Media Sylos a Vincenzo. Concetta Tota