È arrivato nella giornata di giovedì il via libera del Consiglio dei Ministri al decreto riguardante il reddito di cittadinanza e pensioni quota 100. Per la prima misura, sono stati stanziati 6 miliardi per il 2019, che diventano 7,5 nel 2020 e quasi 8 nel 2021. Ma quali saranno i beneficiari del reddito? Il provvedimento è indirizzato a 1 milione e 700 mila famiglie con un reddito al di sotto della soglia di povertà, quasi 5 milioni di persone. Il 47% è al Centro-Nord, il 53% al Sud e nelle Isole. I primi aiuti economici dovrebbero arrivare già ad aprile. La parlamentare bitontina del M5S Francesca Anna Ruggiero si è detta «orgogliosa di aver preso parte come deputata a questo traguardo perché sono certa che la storia suggellerà questa iniziativa non solo come politica ma soprattutto come economica». Ed ora parte la corsa ad ostacoli per mettere in moto l’intera macchina burocratica.
I requisiti per accedere. Il reddito di cittadinanza potrà essere richiesto da marzo da cittadini italiani, europei o di Paesi terzi ma residenti da almeno 10 anni in Italia (gli ultimi due in modo continuativo) attraverso un apposito sito web, un ufficio postale o un Caf. La domanda sarà esaminata dall’Inps entro 5 giorni. Si può avanzare richiesta solo se l’Isee è inferiore a 9.360 euro annui. È considerato contestualmente anche il reddito famigliare, che non potrà superare i 12 mila euro annui (6 mila per i single).
Per evitare abusi, i coniugi separati o divorziati che continuano ad abitare sotto lo stesso tetto vedranno i loro redditi sommati. Mentre i figli che andranno a vivere per proprio conto saranno considerati a carico dei genitori fino a 26 anni.
Il patrimonio immobiliare non deve essere superiore a 30 mila euro (esclusa la prima casa) e quello mobiliare non oltre i 6 mila, accresciuto di 2 mila per ogni componente della famiglia fino ad un massimo di 10 mila euro, che diventano fino a 20 mila se c’è un disabile in famiglia.
Si viene esclusi anche se si è acquistata negli ultimi due anni un’automobile oltre i 1600cc di cilindrata, un’imbarcazione o una moto oltre i 250 cc. Non potrà percepire il reddito di cittadinanza nemmeno chi è in carcere e chi è ricoverato in una struttura pubblica. Chi invece percepisce il Rei (reddito d’inclusione), potrà scegliere se continuare con il vecchio sistema o passare al nuovo.
I dettagli della misura. La cifra sarà caricata su una “Card RdC” prepagata fornita da Poste e ricaricata di mese in mese. Dalla carta si potrà prelevare fino ad un massimo di 100 euro al mese per singolo individuo e chi non spenderà entro il mese i soldi della card, li perderà. Non si potrà utilizzare per giocare d’azzardo. I beneficiari avranno anche agevolazioni su tariffe elettriche e trasporti. La somma totale mensile potrà arrivare ad un massimo di 780€ a persona (9.360 l’anno) di cui 280 se si vive in affitto, 150 se c’è un mutuo da pagare. La cifra può raggiungere i 1.330 € mensili per un nucleo con genitori e tre figli.
Chi percepirà il reddito dovrà firmare un “Patto per il lavoro” nei centri per l’impiego dove troverà i “navigator” che lo aiuteranno a trovare lavoro. Dovrà inoltre impegnarsi attivamente a cercare un’occupazione seguendo un percorso di riqualificazione professionale. Si può rifiutare un’offerta al massimo 2 volte. La prima potrà essere fatta entro 100 chilometri dalla residenza, la seconda entro 250, dopo 18 mesi da tutta Italia. Agevolazioni fiscali per le aziende che assumeranno soggetti titolari del reddito: avranno sgravi fiscali fino a 18 mensilità di Reddito di cittadinanza. Un incentivo che sale nel caso di assunzione di donne e soggetti svantaggiati.
Le pene. Si rischia la reclusione in carcere dai 2 ai 6 anni in caso di dichiarazioni false, oltre alla revoca del beneficio con efficacia retroattiva e l’esclusione per 10 anni dalla possibilità di richiederlo.