Il Tribunale amministrativo regionale ha rimandato al 9 novembre la decisione rispetto al ricorso presentato dal comitato “No inceneritore” contro le autorizzazioni ambientali rilasciate dalla Regione Puglia alla società “Newo SpA”, per la costruzione di un impianto destinato all’incenerimento dei rifiuti. Il sito dovrebbe sorgere in via Corigliano, nella zona industriale tra Bari, a ridosso del quartiere San Paolo e della vicina città di Modugno. La Regione ha dichiarato non assoggettabili alle procedure di Valutazione impatto ambientale le modifiche del progetto di realizzazione dell’inceneritore in quanto, “non comportano impatti negativi e significativi sulle matrici ambientali”.
Ma più volte, sin dal 2018 quando è stato presentato il progetto, sia il sindaco di Bari Antonio Decaro che i primi cittadini dei Comuni limitrofi e i comitati ambientalisti, hanno espresso il loro “no” all’impianto, poiché “anche nelle procedure recentemente avviate per la modifica e il riesame delle autorizzazioni, emergono potenziali e nuove criticità”. “Ciò che è accaduto in sede di udienza ci preoccupa non poco – ha spiegato il sindaco di Modugno e presidente dell’Ambito di raccolta ottimale Bari 2, Nicola Bonasia, a nome degli altri dieci colleghi -. C’è il rischio che il rinvio dell’udienza possa produrre, anche a seguito dell’istanza di riesame dell’autorizzazione ambientale e non assoggettabilità, degli effetti di improcedibilità del ricorso che abbiamo presentato. Avevamo chiesto che il giudice si esprimesse e accogliesse il ricorso, perché riteniamo che quell’impianto, nella misura e della conformazione in cui verrà realizzato, costituisca un rischio ambientale fortissimo per il nostro territorio”. Un impianto che “appare – secondo Bonasia – come un ritorno infausto al passato con rischi concreti per la salute dei nostri concittadini, in un momento, invece, in cui aumenta la raccolta differenziata con percentuali vicine al 75 per cento, da far invidia a tutta Italia”. I sindaci si augurano che “la Regione stia accanto a noi: in maniera forte dobbiamo dare un segnale di difesa per il nostro territorio, per tutelare la salute dei residenti”.
È bene ricordare che anche Bitonto è interessata (e non poco) alla vicenda, tanto è vero che non è mancata la mobilitazione anche in città nel 2018.
L’amministrazione comunale, ovviamente, ha ribadito a più riprese il “no” convinto all’impianto, e a livello amministrativo, ha presentato ricorso al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, senza però ricevere risposta (clicca qui per news https://bit.ly/3eBJ7bn).