Gli immobili bitontini confiscati alla criminalità organizzata? Potrebbero, finalmente, tornare a vivere.
Da Palazzo Gentile, infatti, hanno deciso di partecipare a un apposito Avviso Pubblico del ministero dell’Interno rivolto proprio ai Comuni pugliesi proprio per ridare vita agli immobili sottratti alla criminalità organizzata, magari già affidati a cooperative, però ancora al palo perché in stato di fatiscienza.
Come proprio nel caso della città dell’olio e del sollievo, dove da anni, nelle disponibilità patrimoniali, c’è da un lato l’appartamento di via Togliatti e dall’altro quello di via Muciaccia. Entrambi sono stati affidati a “L’Anatroccolo”, con due valenti e importanti progetti di carattere sociale, ma in realtà non ancora partiti perché le strutture sono ancora abbandonate.
Tutto parte, allora, a metà aprile, da quando cioè la Prefettura barese ha comunicato che il ministero dell’Interno ha pubblicato sul sito istituzionale del PON-Legalità 2014-2020 un Avviso Pubblico rivolto ai Comuni della Regione Puglia per il finanziamento di interventi di recupero e rifunzionalizzazione di beni confiscati alla criminalità organizzata con risorse a valere sul PON in questione.
Si è specificato, inoltre, che sono ammissibili le proposte progettuali che prevedono operazioni di recupero e di rifunzionalizzazione di beni confiscati alla criminalità organizzata per trasformarli in centri per donne vittime di violenza; strutture di servizio per gli Istituti scolastici, in aree caratterizzate da alti tassi di dispersione scolastica e carenze di servizi a favore della comunità, finalizzate a migliorare le opportunità didattiche; strutture e Centri servizi per soggetti vulnerabili a rischio devianza.
Da Corso Vittorio Emanuele, quindi, hanno deciso di non perdere questo importante treno e di candidare, affinché possano essere davvero riutilizzati, i due immobili in questione.
Nel primo, quello di via Togliatti, la cooperativa diretta da anni da Mimmo Bellifemmine ha in mente di realizzare un B&b sociale gestito da persone con disabilità, allo scopo di stimolare e favorire l’autoimpiego nel settore turistico di persone con disabilità (fisiche, intellettive, sensoriali), nonché di promuovere un turismo accessibile ed accogliente teso alla piena integrazione sociale di ospiti con disabilità.
Nel secondo, in via Muciaccia, portare il progetto “Pro.v.i…amoci insieme”, consistente in un modulo di residenzialità temporanea in favore di 4/6 soggetti con disabilità non motorie e con sufficienti capacità cognitive, al fine di accrescere livelli di autonomia e di autosufficienza degli stessi predisponendo la strada per una vita soddisfacente indipendente dalla famiglia di origine con l’assunzione piena delle responsabilità connesse