Specificare quali iniziative si intenda intraprendere per sostenere l’amministrazione locale. L’obiettivo è di collaborare con le realtà sociali del territorio, le associazioni, le parrocchie, le agenzie formative e i cittadini per garantire una maggiore sicurezza e tutela dell’ordine pubblico. Nonchè un sollecito di un immediato e significativo rafforzamento dei presidi di polizia per arginare la criminalità e ripristinare la tranquillità nella comunità bitontina.
Il 4 luglio, nel bel mezzo di una estate che nella città dell’olio e del sollievo era già caldissima e non solo per le temperature roventi, l’onorevole del Partito democratico, Marco Lacarra, ha posto una interrogazione scritta al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, affinchè (anche) da Roma si prendessero misure urgenti ed efficaci su quello che stava accadendo a Bitonto ma anche nell’hinterland. Da allora sono passati quasi cinque mesi e il titolare del Viminale non ha ancora risposto ai quesiti posti dall’esponente del centrosinistra. L’interrogazione di Lacarra nasceva all’indomani di tre episodi particolarmente gravi verificatisi: nella notte tra il 14 e il 15 giugno, un bancomat nel pieno centro cittadino è stato preso d’assalto con dell’esplosivo e solo pochi giorni dopo, nella notte tra il 25 e il 26 giugno, un nuovo tentativo simile, anch’esso eseguito con materiale esplosivo, è fallito, causando il grave ferimento di due membri della banda. Inoltre, nella serata del 2 luglio, si è registrata l’esplosione di colpi d’arma da fuoco tra via Crocifisso e via Stellacci in un orario in cui molte famiglie erano ancora per strada. A questi episodi – faceva notare il parlamentare pugliese – si aggiungono i numerosi casi di furto d’auto, rapine a esercizi commerciali e imprese agricole.
Quanto tempo dovrà passare (ancora) prima di ricevere una risposta?