«Ripensateci e chiedete scusa alla città per quello che avete fatto». L’appello è del sindaco Francesco Paolo Ricci, arrabbiato, deluso e amareggiato per l’increscioso e inutile atto di vandalismo successo in città un paio di giorni fa. Ignoti, infatti, hanno imbrattato con scritte amorose la facciata d’ingresso, di epoca tardo-romanica, della chiesa di San Francesco d’Assisi, risalente al XIII secolo e ubicata in pienissimo centro storico. Le parole, scritte con bombolette spray arancioni e rosse, recano le frasi “Ti amo Jasmine” e poi “Ti amo Alessio” e occupano parte delle mura a sinistra del portale d’ingresso.
«Ci sono modi e modi per manifestare un sentimento, un amore, da quello che si legge – è il messaggio del primo cittadino sui social – e sicuramente quello di imbrattare un edificio storico è il modo più stupido per poterselo dire», aggiungendo anche che si andrà al comando dei carabinieri per denunciare quanto accaduto, perché queste cose non devono più succedere. Non è la prima volta che un luogo pubblico cittadino viene imbrattato da scritte del genere. A marzo, frasi amorose erano state dipinte sulla pavimentazione di piazza Caduti del terrorismo (clicca qui per articolo urly.it/3xw-m)
Stesso vizio, insomma, e solito difetto di scriverlo dove proprio non si dovrebbe.