Un appuntamento imperdibile per tutti gli appassionati di ciclismo e non solo. Conoscere, stringere la mano e ascoltare il messaggio di lealtà di un asso autentico, che ha conquistato tutti i grandi giri e le classiche più celebri, mettendo in fila dietro di sé, con classe e grinta, tutti i più grandi rivali.
Mercoledì 29 gennaio, sarà nella città di Bitonto Vincenzo Nibali, 40 anni, campione assoluto della pedivella. L’ultimo italiano ad aver vinto il Tour de France sarà ospite della società Amici di Marco e della Fondazione antimafia sociale “Stefano Fumarulo”, col beneplacito del Comitato Regionale Puglia della Federazione Ciclismo Italiana, e col sostegno dell’Azienda agricola Torre di Lerma, e incontrerà, alle ore 9, gli studenti delle scuole bitontine nell’Aula Magna dell’I.C. “Modugno-Rutigliano-Rogadeo” per parlare di lealtà, sportiva e non solo, e legalità in un convegno dal titolo emblematico «Vincere senza barare». «Il nostro obiettivo precipuo – illustra Gaetano Giampalmo, presidente del sodalizio organizzatore – è introdurre i giovani alla cultura sportiva e il ciclismo sia diverso dagli altri sport, perché se vissuto e comunicato nella maniera giusta, è in grado di realizzare una armonia a livello individuale e collettivo, non c’è alcuna differenza fra una squadra ciclistica e una orchestra che suona, perché sono fatte di vari corridori e con diverse caratteristiche, col maestro, che deve mettere insieme tutte queste anime per creare un suono straordinario». «Questa disciplina – sottolinea l’avvocato – ti insegna la fatica, il sacrificio, l’umiltà, ma pure il lavoro di squadra, che in una collettività diventa fondamentale. Se si trovano le persone giuste, si genera un movimento virtuoso, senza avere mai un intento utilitaristico».
E siamo alle ragioni della scelta dello «Squalo»: «Dobbiamo allenarci all’altruismo e al dono, solo se dai ti arricchisci. E i giovani devono mettere a fuoco questi valori, che Vincenzo incarna alla perfezione, perché in un periodo in cui tutti additano il ciclismo come sport contaminato, cosa che non corrisponde al vero, ma si sa che fa più rumore un albero che cade che una foresta che cresce, lui è stato l’unico atleta insieme a Miguel Indurain che non è mai stato sfiorato dal dubbio e dal sospetto negli ultimi venti anni».
«Vincenzo è soprattutto un ragazzo del sud che è riuscito ad imporsi nel mondo. Un talento straordinario che ha fatto bene a tutto lo sport, non solo al ciclismo», è il ritratto icastico che Giampalmo ci regala della «maglia gialla». Che, nel corso della mattinata, raggiungerà l’I.C. “Giovanni XXIII-Capozzi-Galilei” di Valenzano.