Questa sera alle 18.30 presso il Teatro Traetta di Bitonto il prof. Antonio Moschetta presenterà il suo libro “Il tuo metabolismo. L’utilità della dieta nella prevenzione e cura del cancro”, Mondadori Edizioni.
Saluti del Sindaco di Bitonto, dott. Michele Abbaticchio.
Dialogherà con l’autore il prof. Mario Sicolo, giornalista e direttore del “Da Bitonto”
IL LIBRO:
Migliorare il proprio stile di vita facendo più movimento e adottando una dieta più salutare sta fortunatamente diventando una priorità per un numero sempre crescente di persone, spesso motivate dal desiderio di raggiungere una buona forma fisica o, semplicemente, di liberarsi di qualche chilo di troppo. Molti non sanno, però, che oltre a rappresentare un’antiestetica zavorra, un girovita debordante potrebbe anche essere indice di una condizione che va sotto il nome di «sindrome metabolica», non una malattia nel significato classico della parola, ma un insieme di disturbi – quali ipertensione, iperglicemia, valori troppo bassi di colesterolo «buono», trigliceridi alti e, appunto, accumulo di grasso addominale – che aumentano il rischio di contrarre determinate patologie, soprattutto di tipo cardiovascolare e oncologico. È proprio a questa sindrome, tanto più insidiosa in quanto apparentemente asintomatica, che Antonio Moschetta, ordinario di Medicina interna, dedica la propria attenzione, e in particolare ai meccanismi biologici attraverso cui una cattiva alimentazione può contribuire a generare tessuto adiposo in eccesso e a «nutrire» le cellule tumorali. Studi clinici recenti hanno infatti dimostrato che le persone con una circonferenza addominale superiore al metro non solo hanno maggiori probabilità di sviluppare un tumore, ma sono anche più resistenti alle terapie standard. Il tuo metabolismo si propone quindi di spiegare, con rigore scientifico ma in modo chiaro ed efficace, come il cibo riesca a «dialogare» con il corpo attraverso il DNA, e dunque in un linguaggio specifico, diverso da individuo a individuo. Grazie alla conoscenza di questi processi, ciascuno potrà cambiare il proprio personale rapporto con il cibo. «Perché» sottolinea Moschetta «sebbene non esistano certezze, alla parola “rischio” è comunque legata la parola “speranza”: c’è sempre un momento in cui si può tornare indietro, invertire la tendenza negativa e correggere le cattive abitudini, adottando stili di vita che, se da soli non possono certo rappresentare una cura per le patologie più gravi, sono ancora il miglior strumento di prevenzione di cui ciascuno può disporre ogni giorno».
L’AUTORE:
Antonio Moschetta è medico, professore ordinario di Medicina interna all’Università Aldo Moro di Bari. Dottore di ricerca in epatologia presso l’Università di Utrecht, in Olanda, negli anni 1998-2011, è stato allievo del premio Nobel Al Gilman presso l’Howard Hughes Medical Institute di Dallas, Texas, dal 2012 al 2015. È titolare del progetto di ricerca AIRC su metabolismo dei tumori e regolazione genica. Autore di numerose pubblicazioni, ha ricevuto riconoscimenti internazionali come il Richard Weitzman Award a Chicago, il Rising Star in epatologia a Vienna, il David Williams Award a Vail (Colorado) e l’European Lipid Award a Göteborg.