“Il sottopasso di via di S.Spirito? Una esperienza modello di collaborazione tra politica e amministrazione”. Francesco Brandi, segretario del Partito democratico, dice la sua su una delle opere più attese dall’intera cittadinanza, aggiudicata il 23 dicembre e che dovrebbe partire entro la prima metà del 2023. E lo fa “non per affibbiare e affibbiarci effimere medaglie – sottolinea -, ma per sottrarre a qualsiasi strumentalizzazione, questo importante capitolo di buona amministrazione che modificherà in bene la qualità della vita dei cittadini di Bitonto”.
L’opera, già di per sé in ritardo, inizia a balenare oltre 20 anni fa. “Nasce nel 2002 – si legge nella cronistoria presentata ieri sera alla stampa -, sotto la Giunta guidata da Nicola Pice, con l’approvazione della variante al Piano regolatore generale. Essa attende, senza finanziamenti da parte di Ferrotramviaria, fino al 2010-11 (amministrazione Valla), quando viene presentato un progetto, respinto dall’Unione europea, a causa della significativa incidenza economica delle opere di fogna bianca (tipicamente opere di urbanizzazione primaria) sul costo complessivo dell’intervento. Seguiva a ciò un lungo periodo di sospensione di ogni attività finalizzata all’avanzamento procedurale del finanziamento dell’opera, finchè nel 2018 (amministrazione Abbaticchio) riprendevano le interlocuzioni tra il Comune di Bitonto, la Regione Puglia e Ferrotramviaria S.p.A, nelle quali quest’ultima avanzava diverse proposte alternative alla realizzazione del sottopasso nel tentativo di ridurre i costi dell’opera e rendere possibile il finanziamento direttamente con risorse regionali”. Si apriva dunque la strada alternativa al sottopasso in quanto, con nota registrata al protocollo comunale n° 37793 del 26/9/2018, Ferrotramviaria S.p.A. presentava formalmente lo studio di fattibilità relativo ad una delle proposte valutate positivamente dall’Amministrazione comunale che prevedeva la realizzazione di una nuova viabilità alternativa al sottopasso sulla sede della vecchia tramvia”. Ergo, tre progetti alternativi. Sempre nel 2018 viene superato il problema della fogna bianca (viene strappato il finanziamento di 2milioni di euro, mentre a gennaio 2019 c’è una decisiva conferenza di servizi “promossa dal Partito democratico di Bitonto e convocata dall’assessore (piddino) alle Infrastrutture e Trasporti, Giovanni Giannini, nella quale si “conveniva di riconsiderare l’originaria soluzione di realizzazione del sottopasso ferroviario” (abbandonando di fatto la soluzione della realizzazione di una nuova viabilità sulla sede della vecchia tramvia, proposta da Ferrotramviaria nel 2018 e oggetto di valutazione da parte dell’amministrazione, in mancanza ormai della necessaria copertura finanziaria per realizzare il sottopasso). A seguito di questa conferenza cruciale, l’amministrazione bitontina abbracciava nuovamente l’ipotesi del sottopasso, sulla scorta di un indirizzo di cofinanziamento regionale. Cofinanziamento che puntualmente arriva il 18 giugno 2019 con un cofinanziamento di 3milioni di euro”. Il resto, poi, è storia recente.