Da circa un mese le associazioni ambientaliste bitontine sono attive per denunciare il pericolo che la Murgia diventi luogo di discariche di rifiuti radioattivi. Il 5 gennaio 2021, infatti, come recita uno dei comunicati giunti alla nostra redazione «è stata desecretata la carta CNAPI della Sogin, siamo così venuti a conoscenza degli ipotetici siti tra i quali individuare uno, dove realizzare il sito nazionale unico per i rifiuti radioattivi. Tra questi, 17 ricadono nei territori di Puglia e Basilicata».
Un pericolo concreto sia per l’ambiente che per la salute del territorio che, si spera, possa essere sventato. Ma non è la prima volta che la Murgia affronta un pericolo del genere.
Già nel 2003, infatti, il territorio murgiano fu candidato controvoglia all’infausto onere di ospitare scorie radioattive. E, anzi, quella volta il pericolo fu anche più vicino, riguardando la zona murgiana di Mariotto e, precisamente, la zona del campo dei missili.
Ne diede notizia anche il “Da Bitonto”, nel numero di agosto-settembre di quell’anno, invocando anche l’intervento dei big pugliesi dello spettacolo, come Al Bano, Michele Mirabella, Anna Oxa, Lino Banfi, Renzo Arbore, affinchè «si avvalgano della loro notorietà per dare una valida mano per respingere dalla nostra terra le scorie nucleari».
«Questo accade quando la vista dei nostri politici non va oltre il naso» denunciava il nostro giornale.
La questione fu anche affrontata in consiglio comunale con un ordine del giorno che così recitava: «Tenuto conto che il territorio del Comune di Bitonto già subisce da decenni forti pregiudizi ambientali, in virtù della presenza di diverse discariche; atteso che il territorio comunale di Bitonto, già con atto di Consiglio Comunale del 17 luglio 1986 è dichiarato zona denuclearizzata, nella quale è quindi interdetto il transito, la manipolazione, lo stazionamento e l’installazione di ogni tipo di armamento nucleare, impianto nucleare o materiale fissile; dato che l’area murgiana di Mariotto è inserita nell’istituendo Parco dell’Alta Murgia e perciò è stato già individuato come zona a protezione speciale (Zps) dalla Comunità Europea; […] invita il governo regionale pugliese ad opporsi con ogni mezzo perché la nostra regione accolga scorie radioattive, atteso che tali insediamenti non potranno non produrre danni rilevanti alla economia regionale e alla vocazione turistica della nostra terra, nonché alla produzione e valorizzazione dell’olio extravergine di oliva».
Quell’ordine del giorno invitava anche il comune a promuovere dibattiti e iniziative di formazione sui problemi connessi allo stoccaggio di scorie radioattive nella zona murgiana, coinvolgendo i sindaci dei paesi limitrofi, oltre che ad impegnare la giunta comunale ad intraprendere ogni iniziativa giudiziaria per la tutela degli interessi delle comunità locali.
Sorsero diverse realtà, con l’obiettivo di opporsi ai rifiuti radioattivi. A Mariotto si costituì il “Comitato antinucleare pugliere”, che vide promotori l’allora delegato sindaco della frazione Gaetano De Palma (La Margherita), Francesco De Palma (Democratici di Sinistra) e Damiano Somma (Forza Italia). Sorse anche “Associazione Murgia Verde” di cui fu responsabile Vincenzo Fiore.