«Il presidenteRosy Bindi ha promesso grande attenzione per Bitonto. E stessa cosa farà il
prefetto di Bari Antonio Nunziante».
Michele Abbaticchiofa la voce grossa e, davanti al presidente della Commissione antimafia e ad
alcuni suoi membri, non le manda a dire. «Ho chiesto tutto ciò che avevo
elencato già giovedì scorso in audizione al Senato (ed elencate martedì http://www.dabitonto.com/cronaca/r/abbaticchio-a-rainews24-ci-siamo-comportati-come-dovevamo-siamo-rigidi-sul-rispetto-delle-regole/3061.htm) e
sottolineato l’importanza del fatto che i sindaci debbano avere più possibilità
di agire in alcuni settori eludendo il patto di stabilità».
«Bindi ha convenuto con me sulla utilità che gli
amministratori locali possano andare oltre i vincoli di Maastricht – prosegue il primo cittadino – perché altrimenti è più facile consegnarli a
tutti i rischi del caso e alle minacce della criminalità».
Il vice
presidente di Avviso Pubblico, poi, afferma che ha chiesto più uomini per
meglio presidiare Bitonto e contrastare una criminalità mai doma e sempre
fertile. «Ho ricevuto rassicurazioni – sottolinea – perché mi hanno
promesso tanta attenzione e monitoraggio, e l’impegno che la volontà della
Commissione antimafia è quello di proporre un disegno di legge al governo su
tutte le proposte ricevute».
Il presidente Bindi
invece si sofferma sulla genesi e sui tratti somatici della criminalità
pugliese. «La mafia presente in Puglia è diversa da quella delle altre
Regioni – sottolinea la senatrice del Partito democratico parlando
ai giornalisti – perchè qui si spara e lo si fa molto spesso. Dobbiamo
iniziare a porre rimedio alla difficilissima questione dei minori, perché non è
vero che la mafia non tocca i più piccoli e le donne (basti pensare a
Palagiano il mese scorso e a Giuseppe di Matteo, il figlio del pentito Santino,
sciolto nell’acido nel 1996 all’età di 14 anni, ndr) e anzi spesso i minori
sono vittime e attori delle faide criminali».
«La mafia pugliese esiste,
bisogna avere il coraggio di ammetterlo, e si combatte soltanto conoscendola,
smuovendo le coscienze e usando le stesse sue armi per sconfiggerla».
Poi l’allarme: «La
criminalità della Regione investe su appalti e subappalti, sul riciclaggio di
denaro da dare alle imprese in cambio di favori, sul gioco d’azzardo, e sulla
zona grigia, cioè con quelli che fanno affari con la mafia».
E infine una
ricetta: insistere sull’impegno della confisca dei beni.