Il 21 dicembre scorso nella Commissione Parlamentare di Inchiesta sul sistema bancario e finanziario il Pm bitontino Michele Ruggiero è stato nominato (leggi qui l’Atto: http://bit.ly/2C1YvMT) magistrato consulente nell’omonima commissione.
Una nomina che tardava ad arrivare dopo la vicenda visto che, come una spada di Damocle, sul capo del magistrato bitontino pendeva l’indagine avviata dal tribunale di Lecce, sciolta definitivamente con la risposta della procura generale di Cassazione (leggi qui: http://bit.ly/2yEi887).
Il Pm ha già collezionato nel suo ricco curriculum casi di inchieste su banche e agenzie di rating ed ipotetici complotti finanziari ai danni dell’Italia.
Tanto da prendersi anche lodevoli complimenti di Elio lannutti presso la Corte di Cassazione, lo scorso gennaio: le parole del giornalista, saggista, fondatore dell’Associazione Difesa Utenti Servizi Bancari, Finanziari, Assicurativi, fecero il giro del web (potete rileggerle qui: http://bit.ly/2iMNpD7).
Nel frattanto Ruggiero ha dedicato un toccante messaggio a tutti i suoi colleghi di Trani (e non solo). Vi riportiamo alcuni stralci.
«Ho sempre pensato, in questi ultimi anni trascorsi a Trani, che i casi economico-finanziari cui mi appassionavo fossero temi (nel penale come nel civile) di grande attualità e meritevoli del massimo approfondimento. Ora mi applicherò con lo stesso entusiasmo e la stessa passione a questa nuova funzione, Ve lo prometto. Grazie per la collaborazione sempre qualificata, serena e cordiale; grazie per l’affetto e la fiducia riposta in me quando mi avete scelto come vostro rappresentante in seno alla Associazione Nazionale Magistrati; grazie, soprattutto, della vostra amicizia. Vi auguro di conservare nel vostro lavoro quotidiano la competenza ed equilibrio, non disgiunte dall’umiltà, che ogni cittadino cerca nel ‘suo’ giudice naturale. Un magistrato ha il compito, sovrumano, di rendere giustizia e quest’immensa responsabilità deve sempre esserci presente quando giudichiamo un altro uomo, che è nostro pari e nostro ‘fratello’. Sappiate sempre superare la comprensibile stanchezza e quelle sensazioni di demotivazione e disillusione che la ‘fatica’ quotidiana del magistrato ci procura; non dimentichiamoci mai che dentro quei polverosi ed ingombranti fascicoli, dietro quei numeri di registro vi sono le vite e le storie travagliate delle persone nel cui nome e – teniamolo sempre a mente – nel cui ‘esclusivo’ interesse amministriamo la Giustizia. Vi auguro, dunque, di continuare a svolgere con ‘disciplina ed onore’ le funzioni giudiziarie e di continuare a combattere unicamente per l’affermazione dei valori di legalità ed eguaglianza. Competenza, equilibrio, umiltà e coraggio: sono queste le doti che – a mio sommesso avviso – un magistrato indipendente ed onesto dovrebbe avere; e sono i requisiti che i cittadini pretendono da noi. Solo così intesa, la giurisdizione e la giustizia umana (e fallibile) che da essa deriva, avrà Valore e meriterà il rispetto delle altre istituzioni e, soprattutto, dell’intera collettività».