di Elisabetta Derenzo, classe VAL
6 febbraio 2024, teatro Comunale Tommaso Traetta, sul palco le studentesse e gli studenti da tutte le quinte classi del Liceo Carmine Sylos hanno raccontato la guerra, il dolore, ma anche il bisogno di credere che sia possibile costruire la pace: Costruttori di Pace è il titolo della performance con cui il Liceo Sylos ha contribuito all’ordito di eventi teatrali, che si sono allungati fra la Memoria della Shoah e il Ricordo delle Foibe, in occasione dell’edizione Memento 2024, col patrocinio del Comune di Bitonto. In apertura di scena dei gerarchi nazisti dipanavano un evocativo filo spinato, che disarmanti figure di giovani donne neutralizzavano avvolgendovi dei simbolici rami di ulivo. Così sul palco le letture e le riflessioni sulla violenza e sull’ottusità del male, da Mark Twain, ad Antonio Gramsci, a Giuseppe Ungaretti, ad Italo Calvino, a Primo Levi, a Luca Rastello e tanti altri, si sono alternate all’apparizione di donne e uomini che hanno raccontato la loro costruzione della pace: Jean Jauré, Gino Bartali, Madre Teresa di Calcutta, Simone Weil, Gino Strada, don Tonino Bello. Mentre scorreva la colonna sonora di Blowing in the wind, Give peace a chance, Zombie. Rappresentazione nella rappresentazione, un video prodotto dalle ragazze e dai ragazzi stessi ha dato corpo alle delusioni e alle angosce che la guerra comporta, sia che si faccia parte della schiera dei vinti che dei vincitori. Sulla rievocazione degli orrori però campeggiava la colomba che Banksy ha armato di giubbino antiproiettile, con tanto di ramoscello di ulivo: la hanno riprodotta in scena in tempo reale due compenetrati writer incappucciati e sulle ali dorate di Va pensiero, eseguito dal vivo da un giovanissimo tenore, si è compiuto il volo visionario che dalle tenebre e dall’ottusità del male si leva verso il bisogno di pace e di libertà. Abbiamo tenuto la scena per quasi due ore, con sketch, letture da brani classici fino alla drammaturgia contemporanea, anche in lingua straniera, e riproduzioni di brani musicali e, attraverso il teatro, abbiamo riflettuto e fatto riflettere sulla società, sulla cultura e sulle sfide che si affrontano ogni giorno, in guerra come in pace. Abbiamo dato spazio alla nostra creatività e sensibilità artistica per portare sulla scena la lotta eterna fra il male e il bene, perché vogliamo credere che anche fuori dal palco scenico, nella vita reale, dalle macerie si possa ricostruire.
Ringraziamo le docenti e i docenti che ci hanno accompagnato in questo lavoro, la Dirigente Scolastica che ha permesso la nostra partecipazione alla rappresentazione, l’Amministrazione Comunale bitontina che patrocina l’evento.